maggio-giugno 2018

23 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2018 la società ci sia la persona e la sua progres- siva maturazione in tutte le dimensioni. E la persona di Nosengo con i suoi rap- porti intellettuali e umani ci è apparsa evi- dente nelle bellissime lettere che Luciano Corradini ha condiviso con noi. Il concetto di scuola deve essere inteso quale bene comune, lo scriveva sempre No- sengo, un bene comune che non può essere tale se non promuove valori costituzionali della persona e del cittadino. Un cittadino che deve essere educato quale persona au- tonoma, responsabile, consapevole e parte- cipe della società. Un cittadino che deve possedere un adeguato senso di apparte- nenza allo Stato, che deve essere educato a costruire equilibrate competenze critiche e progettuali per il proprio futuro. Certo oggi è difficile educare a certi va- lori perché abbiamo un quadro politico mol- to confuso: uso la parola «politico» nel sen- so più alto del termine non intendo, pertan- to, partitico. L’ultimo editoriale pubblicato su la Scuo- la e l’Uomo pone all’attenzione, con una frase di Nosengo « Che sarà dell’Italia?» Gli uomini politici riusciranno a vincere le loro passioni? », l’urgenza di recuperare la dege- nerazione della politica diventata un conti- nuo insulto, una perenne accusa dell’altro. È vero sono cose che sono esistite in passa- to. Scriveva Nosengo nel suo diario il 10 maggio del 1953: « La città si riempie di ma- nifesti e la lotta politica è tutta un insulto reciproco», «Politica passionale» , la defini- va Nosengo il 19 marzo 1955. «Settarismo aberrante» possiamo aggiun- gere noi oggi a circa sessanta anni di di- stanza. Riprendo l’editoriale oggi, qui, in questo contesto celebrativo, nella speranza di lan- ciare un messaggio che molti possano acco- gliere: «Riusciremo a realizzare una società più equa, una scuola veramente nuova e adatta ai tempi? E se provassimo sul serio a risolvere l’eterna dicotomia etica v/s poli- tica, se smettessimo di considerare utopico il rapporto etica e politica. A ripercorrere il passato ci rendiamo conto che qualunque tentativo in merito non è andato a buon fi- ne… ma senza scoraggiarci ricordiamo le parole dei grandi filosofi quali Aristotele: «agire politico e morale»; Platone: «il bene comune»; Kant: «libertà e uguaglianza»; Croce: «onestà politica». Solo per citarne alcuni. …Proviamoci oggi, ma occorre l’im- peto di tutto il popolo e l’assunzione di una piena responsabilità politica come saggia- mente scriveva Nosengo» . Forse non del tutto casualmente questo anniversario coincide con il famoso, famige- rato, fatidico «Sessantotto» e con la prote- sta studentesca. La richiesta di una scuola equa per tutti e per ciascuno, attenta ai bi- sogni della persona, aperta a tutti, che po- polava gli slogan dei sessantottini in un mo- do urlato, talvolta violento, spesso viscera- le, esprimeva tuttavia la ferma e civile ri- chiesta di Gesualdo di una scuola media unica, una nuova scuola per la nuova Italia . Questa idea è stata sostenuta e condivisa da laici e da cattolici: l’idea di realizzare una « scuola aperta a chiunque abbia possibilità di intendere e di apprendere , una scuola di massa che accolga e aiuti a crescere tutti i cittadini, anche i figli della classe operaia e contadina». «Per un vero rinnovamento sociale l’im- peto deve darlo la scuola, la scuola e i do- centi che devono educare giovani responsa- bili e consapevoli…, dobbiamo insegnare ai nostri alunni quel mestiere di vivere che si realizza solo con la bellezza dei sentimenti. Forse riusciremo a fa sentire loro qualcosa di superiore rispetto alla passioni e agli in- teressi, forse riusciremo a insegnare che la vera libertà sta nel rispetto e nell’ugua- glianza, nelle virtù cardinali quale giusti- zia, fortezza e temperanza». Stasera siamo qui in un posto istituziona- le, promettiamo a Nosengo in questo suo cinquantesimo anniversario di fare qualcosa di veramente utile per la scuola e per l’edu- cazione dei nostri figli, per far conoscere e vivere i valori civili e democratici senza darli per scontati. Mi auguro che un cambiamento possa ini- ziare da questa celebrazione di Nosengo, vi posso assicurare che da Presidente Nazionale mi impegnerò a realizzarlo, ma per favore aiutatemi a portare avanti questi valori oggi tanto necessari nella società, nella vita e nel- la scuola. Creiamo veri cittadini e tracciamo per loro una chiara strada da percorrere.

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