Maggio-Giugno 2017
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2017 6 TARAS, TARAS! Imam Ahmad Abd al Majid F.sco Macaluso, Coreis Italiana - Regione Sicilia, sede di Palermo C ome molti sanno, la preghiera rituale islamica si svolge rivolti alla Mecca, disposti in file dietro l’Imam. Il Profeta Muhammad a più riprese intimò ai musulmani di serrare le fila (Taras, Taras!) affinché l’avversario (Satana) non si infiltrasse tra le fila dei credenti. La stessa parola, per estensione, può essere usata per richiamare all’unità i fedeli di fronte alla minaccia e al pericolo; fare barriera, muro, insomma ricompattarsi contro ogni forma di deviazione e l’avanzare delle mistificazioni e delle strumentalizzazioni. Questo è il senso che ho voluto dare al saluto rivolto alla comunità cristiana su invito di Monsignor Filippo Sarullo, nella Cattedrale di Palermo, prima che co- minciasse la messa: Il sostegno spirituale, intellettuale e fisico ai cristiani nel momento della difficoltà. Spiegandolo, spingevo la mia spalla verso la sua. Perché ora più che mai bisogna serrare i ranghi tra le ortodossie a difesa della Verità insita nelle religioni contro le mistificazioni, contraffazioni e strumentalizzazioni. Deve essere anche scongiurato il pericolo che l’uso strumentale della religione, in questo caso quella islamica, possa aumentare dubbi, incertezze nelle relazioni tra le comunità. Perché Dio è lo stesso per tutti, le benedizioni sono le stesse, cambiano solo i mezzi di Grazia con cui Iddio si compiace di elevare alla Santità le Sue Creature. Durante l’omelia Monsignor Sarullo, citando i Vangeli con l’intento di rimarcare le mie parole, metteva in guardia tutti i fedeli «dal Diavolo che come un leone va in giro cercando di sbranare le pecore», colpendo dove trova spazi incustoditi e pecore isolate, ringraziando la COREIS e la mia breve testimonianza a sostegno della comunità cristiana, mostrando così loro che in forme diverse sia nell’Islam che nel Cristianesimo c’è la necessità di stare attenti alle corruzioni, deviazioni e alle strumentalizzazioni che il diavolo usa per dividere le comunità al loro interno, contrapponendole le une alle altre. Ringraziamo DIO eccelso per la benedetta giornata di domenica 31 luglio nella quale gli imam della COREIS insieme a delegazioni di fratelli e sorelle sono stati accolti in numerose chiese e parrocchie, dove hanno potuto portare un saluto di solidarietà e fratellanza spirituale alla comunità cristiana, in occasione della Santa messa, in molte città italiane e francesi. L’intenzione con cui abbiamo potuto realizzare questo importante gesto di vicinanza è sintetizzata nelle parole lette dagli imam, come segno di saluto ai fedeli che si sono uniti alla messa: «Ci sembra fondamentale in questo momento
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