Maggio-Giugno 2017
33 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2017 in decimi, deve essere riferita ai livelli di apprendimento raggiunti dall’alunno e non essere frutto di una mera media dei voti conseguiti nelle varie attività di verifica se- condo una prospettiva puramente sommati- va. Sarà, pertanto, il collegio dei docenti a dover definire, in coerenza con le Indicazio- ni nazionali per il curricolo, con la propria offerta formativa e con la personalizzazione dei percorsi, i criteri e le modalità della va- lutazione esplicitando la corrispondenza tra le votazioni in decimi e i diversi livelli di apprendimento. In tale ottica, l’ammissione alla classe successiva nella scuola primaria è disposta anche in presenza di livelli di apprendimen- to parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione, fermo restando la non ammis- sione solamente in casi eccezionali e com- provati da specifica motivazione deliberata all’unanimità da parte dei docenti contito- lari. Anche nella scuola secondaria di primo grado viene eliminato il meccanismo auto- matico di ammissione ancorato al consegui- mento della votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina. Di conseguen- za si applica la regola generale che prevede l’ammissione alla classe successiva salvo di- versa decisione del consiglio di classe assun- ta a maggioranza nel caso di livelli di ap- prendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione in una o più discipli- ne. In questo senso al consiglio di classe è attribuita la responsabilità di valutare i pro- cessi di apprendimento in una prospettiva globale e di tenere in considerazione i per- corsi formativi attivati e i progressi conse- guiti. Rimangono invariate le disposizioni ri- guardanti la frequenza di almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato con le eventuali deroghe definite dal collegio dei docenti e la normativa relativa alla mancata ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conseguente all’appli- cazione delle sanzioni disciplinari di cui allo Statuto delle studentesse e degli studenti. Nei casi di ammissione alla classe successiva in presenza di carenze disciplinari il decreto prevede che l’istituzione scolastica, nel- l’ambito dell’autonomia didattica e orga- nizzativa, attivi specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento con un’esplicita presa in carico da parte della scuola del percorso formativo di cia- scuno. Un’altra importante novità che si pone nell’ottica di una valutazione formativa è l’estensione alla scuola secondaria di primo grado della valutazione del comportamen- to, riferito allo sviluppo delle competenze di cittadinanza attraverso un giudizio sinte- tico riportato nel documento di valutazio- ne, sinora previsto solamente per la scuola primaria. Lo Statuto delle studentesse e de- gli studenti, il Patto educativo di correspon- sabilità e i regolamenti approvati dalle isti- tuzioni scolastiche ne costituiscono i riferi- menti essenziali. È da segnalare, inoltre, che il decreto prescrive l’estensione delle modalità di va- lutazione previste per l’insegnamento di re- ligione cattolica alle attività alternative prevedendo in entrambi i casi la redazione di una nota distinta con giudizio sintetico sull’interesse manifestato e i livelli di ap- prendimento conseguiti. Certificazione delle competenze: dalla sperimentazione alla definitiva attuazione di modelli nazionali Il decreto legislativo prevede che, al ter- mine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione, venga rilasciata la certifica- zione delle competenze che descrive, anche in funzione orientativa, lo sviluppo dei livel- li delle competenze chiave e delle compe- tenze di cittadinanza progressivamente ac- quisite. I modelli nazionali, peraltro già previsti dal DPR 275/1999 ma mai emanati, saranno definiti con decreto ministeriale se- condo i principi che lo stesso Dlgs n. 62/2017 ha individuato: il riferimento al profilo dello studente nelle Indicazioni na- zionali per il curricolo, l’ancoraggio alle competenze chiave europee, la definizione dei diversi livelli di acquisizione delle com- petenze mediante enunciati descrittivi, la valorizzazione delle eventuali competenze significative sviluppate anche in situazioni di apprendimento non formale e informale, la coerenza con il piano educativo indivi- dualizzato per gli alunni con disabilità. Tali principi si pongono in continuità con una sperimentazione avviata a partire dall’anno scolastico 2014/2015 che ha coinvolto, e sta
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