Maggio-Giugno 2017

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIV - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2017 32 IL DECRETO SULLA VALUTAZIONE TRA CONTINUITÀ E INNOVAZIONE Daniela Marrocchi, Ispettrice MIUR T ra tutte le deleghe che la Legge n. 107 del 2015 ha previsto, il decreto legi- slativo n. 62 del 13 aprile 2017 recan- te norme in materia di valutazione e certifi- cazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato nel secondo ciclo di istru- zione, è una di quelle che ha avuto una grande risonanza mediatica per l’impatto che la valutazione e gli esami hanno sulla carriera scolastica di ogni studente. In effetti, nel dibattito che si è sviluppa- to a livello politico, sindacale, tra gli esper- ti del settore e nelle scuole si sono fronteg- giati diversi orientamenti, soprattutto in ri- ferimento ai temi più caldi degli esami di Stato del secondo ciclo e dell’introduzione di nuove forme di valutazione nel primo ci- clo sostitutive del voto in decimi. Al di là della semplicistica riduzione della questio- ne alla dicotomia «lettere/voti numerici», il dibattito è entrato nel merito dell’essenza della valutazione quale espressione di un modo di fare didattica che intende valoriz- zare il processo formativo e la maturazione delle competenze. Peraltro, le diverse posi- zioni sono emerse nelle numerose audizioni tenutesi presso le Commissioni di Camera e Senato confluendo in misura più o meno completa nelle raccomandazioni e nelle condizioni espresse nei pareri delle due Ca- mere. Il testo definitivo, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è dunque il risultato di interventi emendativi sull’ori- ginaria bozza approvata in prima lettura dal Consiglio dei Ministri. Il decreto si compone di 27 articoli ed è suddiviso in quattro capi in ragione del fatto che vi sono delle norme comuni ed altre spe- cifiche per il primo e il secondo ciclo. Come è noto, il decreto legislativo ha dovuto tene- re conto dell’oggetto e dell’ampiezza del principio di delega di cui alla Legge 107 che, per il secondo ciclo, ha circoscritto l’inter- vento normativo alla sola disciplina dell’esa- me di Stato. Di conseguenza il DPR 122/2009, interamente sostituito nelle di- sposizioni riguardanti il primo ciclo, continua ad essere vigente in riferimento alla valuta- zione degli apprendimenti e alla certificazio- ne nel secondo ciclo di istruzione, cioè negli ambiti non disciplinati dal presente decreto. Peraltro, anche le decorrenze delle disposi- zioni sono diversificate in relazione al primo e al secondo ciclo di istruzione con la conse- guenza che il decreto si applicherà a partire dal 1 settembre 2017 per il primo ciclo men- tre le disposizioni riguardanti il nuovo esame di Stato della scuola secondaria decorreran- no dal 1 settembre 2018. Il legislatore ha co- munque ritenuto di dover inserire un articolo sui principi generali applicabile dall’anno scolastico 2017-2018 nelle scuole di ogni or- dine e grado. Ciò allo scopo di sottolineare la funzione formativa ed educativa della va- lutazione che concorre al miglioramento de- gli apprendimenti, al successo formativo de- gli alunni e degli studenti, documenta lo svi- luppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione di ciascuno in relazione al- le acquisizioni di conoscenze, abilità e com- petenze. Confermata la valutazione in decimi ma in un’ottica di valutazione formativa Riguardo al primo ciclo di istruzione il principio di delega più ampio ha consentito al legislatore di disciplinare interamente la valutazione e la certificazione delle compe- tenze, oltre che lo svolgimento dell’esame conclusivo. Dopo ampio dibattito nelle Commissioni parlamentari è stata mantenu- ta la valutazione degli apprendimenti espressa in decimi ma, in considerazione della funzione formativa di accompagna- mento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo, si sotto- linea che la valutazione, anche se espressa

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