Maggio-Giugno-2016

3 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIII - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2016 formativo stesso, devono essere formulati specificatamente per i destinatari, per quei destinatari le cui caratteristiche vanno rile- vate in fase di strutturazione del piano. mentre scrivo siamo in attesa del piano nazionale di formazione in vista del quale l’UCIIm è stata convocata in mIUR. In quell’occasione, consultando la nostra base associativa per sostenere idee condivi- se, ho ricevuto i suggerimenti che di seguito riporto. «Separare la sfera digitale dall’innova- zione didattico-metodologica per non dare l’impressione che si possa fare innovazione didattica solo attraverso la digitalizzazione dei processi. prestare attenzione anche alle più generiche ma imprescindibili competen- ze relazionali, umane, civiche ed etiche per la valorizzazione del merito degli insegnan- ti». Ricorda il Consigliere nazionale Sergio Cicatelli. federica di Cosimo, presidente della Se- zione UCIIm di Brescia sottolinea: «quando faccio formazione la prima cosa che cerco di spiegare deve essere quale è l’idea di scuola italiana nel contesto del modello di sviluppo culturale ed economico occidenta- le. la Scuola italiana dimostra di essere an- cora un caposaldo formativo, nonostante tutte le difficoltà e di questo dobbiamo an- darne fieri! fieri e vigili!». per la presidente di altamura, Vittoria fiorentino, urge esaminare il passaggio che occorre fare dal RaV al ptof attraverso il pdm e dai fondamenti epistemologici delle discipline alle competenze e alle rubriche di valutazione. E ancora «pensare al liceo classico del fu- turo avviando un progetto serio di cambia- mento che ripensi la didattica delle materie classiche, curi le scelte disciplinari in un’ot- tica di curricolo verticale e (perché no) di alternanza scuola/lavoro, approfondisca lo sviluppo delle competenze», suggerisce la presidente emerita maria teresa lupidi. «promuovere e incentivare l’alleanza tra Scuola e famiglia e rendere concreta ed ef- fettiva la collaborazione delle varie compo- nenti per una crescita della partecipazione democratica a livello scolastico e sociale nel tentativo di una ottimale realizzazione della autonomia Scolastica che appare esse- re, in premessa, il volano di tutta la nuova Scuola», indica la sezione UCIIm di paola. la presidente Regionale della Campania Rosaria picozzi: «la formazione continua de- ve far superare la rigidità del corso di for- mazione/aggiornamento in modalità tradi- zionali aprendo la strada a molte opzioni di apprendimento in una logica di lifewide le- arning e di implicita coerenza con il princi- pio della libertà di insegnamento». E ancora sottolinea come «le scelte formative delibe- rate dai Collegi dei docenti dovranno essere considerate con un diverso peso rispetto al passato sia per il contributo atteso al mi- glioramento degli esiti della scuola che per l’elemento di obbligatorietà alla frequenza una volta approvate, o anche per essere un aspetto della vision di un istituto nella valo- rizzazione delle risorse umane». la Consigliera nazionale gianna Venturi- no indica «una formazione professionale «situata». le ricerche sul workplace lear- ning mostrano che l’apprendimento profes- sionale non è un processo unicamente dovu- to a sessioni di formazione formale, ma si realizza nelle situazioni quotidiane». E poi, riflettendo sul portfolio docente indica co- me esso «è uno strumento per documentare la propria professionalità in evoluzione e perciò deve essere pensato e sperimentato per aiutare i docenti a riflettere sulla pro- pria pratica professionale agita in un conte- sto e non deve essere legato a una dimen- sione valutativa». tutto utile, sostenibile, da portare avanti. ancora viene in soccorso il nostro gesual- do : «Il rinnovamento riguarda il costume personale sui piani culturale, didattico, ci- vico, democratico e relazionale. Se non ci si impegnerà, il rinnovamento auspicato non potrà essere realizzato. Senza l’adesione intelligente e generosa dei docenti anche le riforme migliori restano lettera morta ». non saranno mai perfette le norme! allora proviamo a migliorarle e a realiz- zarle anche e soprattutto con «l’adesione intelligente e generosa dei docenti». Col servizio dei soci UCIIm. E d i t o r i a l e

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