Maggio-Giugno-2016

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIII - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2016 40 Ricordo di Francesco Castronuovo Ho oggi il triste e difficile compito di porgere al preside francesco Ca- stronuovo l’estremo saluto a nome della presidente nazionale, del Consi- glio Centrale e Regionale dell’UCIIm e mio personale. Il nostro caro Ciccio, come familiarmente lo chiamavamo, se n’è anda- to in punta di piedi, con un bagaglio di tanti meriti e sofferenze, lascian- doci tutti attoniti e commossi. È stato preside dell’IpSSaR di leporano, presidente provinciale e Consi- gliere Regionale dell’UCIIm puglia, ha ricoperto a lungo il ruolo di ammini- stratore dell’UCIIm nazionale: è stato relatore in diversi convegni provin- ciali e nazionali dell’associazione e docente in numerosi corsi di formazione. Ha collaborato con la rivista paIS edita dalla casa editrice Spaggiari, è stato autore di articoli e saggi di ricerca pedagogica e didattica; esperto di istruzione e formazione professionale, ha diretto con la consulenza dell’InCa corsi di formazione sulla tema- tica della dinamica dei gruppi e dei processi gestionali. Si è contraddistinto sempre per la sua professionalità, l’attaccamento al dovere, la dignità di uomo e citta- dino, in piena coerenza con i principi cattolici che lo hanno sostenuto. alla sua scuola si sono formate numerose generazioni di ragazzi e di docenti, che porteranno dentro di sé la traccia indelebile della sua preparazione e della sua profonda umanità. di Ciccio mi piace ricordare la risata scintillante, la battuta pronta e scherzosa che comunicava ottimismo, la simpatia, la sicurezza che trasmetteva a quanti lo avvicinavano, la giovialità dell’agire, lo sguardo acuto del- l’educatore che intuisce il nuovo e lo trasmette con entusiasmo agli altri. Così è stato per noi ucimini il preside Castronuovo, un prezioso punto di riferimento ogni qualvolta ci ap- procciavamo alle varie problematiche scolastiche. Egli, per temperamento, sdrammatizzava le difficoltà che si potevano incontrare nell’esperienza associativa e spronava tutti ad andare avanti, condividendo paure e risate, sogni e silenzi al calore dell’amicizia, leggendoci dentro come un libro aperto, nel silenzio/conversazione di tanti momenti: questo ben sanno quanti hanno avuto la fortuna di collaborare con lui, di camminare insieme a lui nel solco degli ideali tracciati dal nostro fondatore. nell’associazione è stato fino a pochi mesi fa sempre puntualmente presente e pronto a progettare le ini- ziative più opportune per la crescita professionale e spirituale dei giovani colleghi. Ciccio, la tua dipartita ci lascia sgomenti perché eravamo convinti che ce l’avessi fatta! non è stato così! mi piace pensare che non ti ha mai abbandonato il coraggio neppure nel tuo letto d’ospedale dove, lontano dagli amici e dai colleghi, solo la fede ti ha sostenuto e accompagnato per l’ultimo tratto, prima di entrare nel regno dell’amore. Ben ti si addice quanto detto da san paolo a timoteo: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho mantenuto la fede», quella fede che oggi ci sostiene e ci consola, perché ci dà la certezza che sei nella «luce», dove puoi assaporare la gioia dell’Eternità. Ciccio carissimo, noi tutti ti chiediamo di aiutarci da lassù ad operare nella scuola e nella società alla lu- ce dei principi cristiani che ti hanno contraddistinto e noi, che abbiamo avuto il bene di incontrarti, cono- scerti ed esserti amici non ti dimenticheremo, anzi il ricordo del tuo pensare ed operare resterà indelebile nei nostri cuori. non mi resta ora che ringraziarti. grazie, Ciccio, per l’esempio e per la lezione di vita, grazie per essere stato testimone attendibile di solidarietà, grazie per il dono di te fatto all’UCIIm e sicuramente a tutta la comunità cittadina. ( Vittoria Fiorentino ) * * * Ciao, caro amico e caro collega, aver saputo della tua perdita da una telefonata mattutina mi ha fatto provare una sensazione di impotenza e vulnerabilità e, con- temporaneamente, ho pensato alla tua storica disponibilità per l’as- sociazione e alle tue presenze significative in sede nazionale. mi è tornato alla mente, infatti, come in un film, il tuo continuo impegno per l’UCIIm che ti ha visto ricoprire i ruoli di presidente pro- vinciale a taranto, di Consigliere regionale in puglia, di amministratore nazionale e di Consigliere Centrale. la tua dipartita ha portato via anche una parte della nostra vita che non tornerà più, ma la tua assenza è l’inizio di un bel ricordo che rimarrà per sempre in un angolo del nostro cuore. forse ce ne scorderemo col tempo, ma tu rimarrai lì e, quando meno ce lo aspettiamo, salterai fuori con la tua simpatia e ci farai ancora sorridere. Un bel ricordo, infatti, non è la fine, ma sempre l’inizio di qualcosa. tutta l’UCIIm è vicina a tua moglie Silvana, che piange insieme a noi. ( Giovanni Villarossa )

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