Maggio-Giugno-2016

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIII - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2016 2 vo-didattico-formativo, alla partecipazione ad iniziative di formazione in servizio atti- vate da associazioni ed enti accreditati. Il mIUR prevede inoltre di mettere in at- to un primo monitoraggio per verificare la composizione dei Comitati di Valutazione, la definizione dei criteri per la valorizzazio- ne del merito, l’utilizzo del bonus. (nota del 20-04-2016). Il tutto deve mirare ad incentivare il si- stema di autovalutazione e a costruire il «portfolio personale del docente». non è la prima volta che in Italia si parla di portfolio del docente e di formazione e aggiornamento culturale e professionale. Ricordiamo per esempio lo spazio normativo presente nel decreto 275/99, attuativo del- l’autonomia scolastica, rimasto inutilizzato; o quanto previsto, ma non realizzato, dalle riforme moratti e gelmini. oggi se ne riparla. anzi oggi è legge. oggi possiamo e dobbiamo dare via alla creazione del portfolio docente. Urge, però, progettare bene i parametri cui tale portfolio deve riferirsi. noi auspi- chiamo che sia un portfolio dove non si dia per scontato il possesso delle conoscenze e competenze disciplinari, la conoscenza de- gli obiettivi di apprendimento previsti dai vigenti ordinamenti, le competenze relazio- nali e organizzative! Utile e innovativo sa- rebbe un portfolio da dove si evince il dove- re deontologico, non il dovere burocratico, delle attività formative. È indubbio che solo una formazione inte- sa quale strumento di sviluppo professiona- le, quale fatto prevalentemente personale, può far superare il «gap» esistente fra le competenze possedute e quelle che occorre possedere. E i Dirigenti Scolastici? I dirigenti scolastici, recita la legge, sono responsabili della gestione delle risorse fi- nanziarie e strumentali, dei risultati del servizio, della valorizzazione delle risorse umane. formulano ai docenti la proposta di incarico triennale rinnovabile, possono svol- gere colloqui, valorizzando curriculum, esperienze, competenze. la «direttiva sulla valutazione dei diri- genti scolastici» prevede che i dirigenti ab- biano competenze gestionali e amministra- tive, capacità di valorizzare il personale scolastico, apprezzamento dell’operato da parte della comunità scolastica. anche i d.S. sono sottoposti ad un siste- ma di valutazione con cadenza annuale. Il contratto che essi firmano ad agosto infatti dovrà contenere gli obiettivi di mi- glioramento: obiettivi generali individuati dal ministero, obiettivi legati alle specifici- tà del territorio individuati dagli USR, obiet- tivi specifici sulla scuola derivanti dal RaV. Sarà un apposito nucleo, formato da un dirigente tecnico e da due esperti, che va- luterà i d.S. utilizzando termini quali eccel- lente, molto buono, buono, mancato rag- giungimento. l’esito della valutazione varrà per la re- tribuzione di risultato. In caso di valutazione negativa il dirigen- te sarà supportato dall’USR nel migliora- mento del proprio lavoro. per coloro che raggiungono gli obiettivi di miglioramento della propria scuola sono previsti incentivi crescenti. quindi autovalutazione, valutazione, me- rito, premialità sono le parole-chiave che accompagneranno docenti e dirigenti, paro- le che vanno immancabilmente coniugate con la formazione. Quale formazione? E soprattutto elargita da chi? dalle asso- ciazioni professionali qualificate o accredi- tate dal mIUR. noi UCIIm sentiamo il peso di tale responsabilità. Siamo convinti che bisogna elargire una formazione non rispondente a generici biso- gni ma piuttosto mirata e scientificamente fondata. I progetti formativi che metteremo in essere non saranno preconfezionati o rici- clati ma confezionati ad hoc per i destinata- ri. Sappiamo bene che finalità, obiettivi, uni- tà formative, metodologie, strumenti, moni- toraggio e valutazione, il titolo del progetto E d i t o r i a l e

RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=