Maggio-Giugno-2016

15 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIII - Numero 5-6 - Maggio-Giugno 2016 i propri interessi politici a breve termine, tacendo sulle successive e inevitabili conse- guenze negative. I neokeynesiani europei citano, a soste- gno delle loro tesi, due americani premi no- bel per l’economia, Joseph Stigliz e paul Krugman, che «confondono» la Bce con la fed (6), incitandola a stampare euro . per dimostrare che si tratta di un errore basta richiamare quanto ho già ricordato : - la fiducia nella moneta di un paese dipen- de, oltre che dall’affidabilità della sua classe politica, soprattutto dalla solidità e dalle prospettive della sua economia . Ciò spiega perché la fed possa stampare mo- neta e il tesoro emettere titoli in dollari, aumentando il debito, senza provocare crisi di fiducia ; - nei paesi europei indebitati la credibilità della classe politica viaggia verso lo zero, e le economie sono traballanti. È vero che le misure di austerità, ini- zialmente , frenano l’economia anziché ri- lanciarla : infatti il taglio della spesa pub- blica (ci sono meno soldi in giro) nell’im- mediato frena i consumi e rallenta la pro- duzione, e quindi, cresce la disoccupazio- ne ; ma deve essere utilizzato per ridurre il prelievo fiscale complessivo sulle im- prese e sul lavoro (7), riducendo i costi di produzione e quindi accrescendo la compe- titività, oltre a stimolare i consumi interni. In tal modo tornano ad aumentare le ven- dite nel paese e all’estero, facendo cresce- re la produzione e l’occupazione . Insomma la riduzione del prelievo fiscale ha gli stes- si effetti positivi della svalutazione della moneta (si veda l’analisi della svalutazione nel paragrafo 10), ed inoltre attrae nuovi capitali dall’interno e dall’estero , fattore decisivo per il rilancio dell’economia e del- l’occupazione . 10- Il significato e le conseguenze della svalutazione della moneta. la svalutazione della moneta di un pae- se, cioè la diminuzione del suo valore ri- spetto a quello delle altre monete, ha due conseguenze : le merci e i servizi che il pae- se esporta costano meno agli acquirenti stranieri ; le merci e i servizi che il paese importa costano di più agli acquirenti nazio- nali . aumentano quindi le esportazioni, e poiché si riducono le importazioni dei beni e dei servizi che anche il paese produce, si incrementa la produzione di questi ultimi, indirizzata al mercato interno . perciò la svalutazione stimola l’economia e crea occupazione, ma impoverisce il Paese che vi ricorre , perché, per riuscire a ven- dere all’estero, si svaluta il proprio lavoro praticando uno sconto agli stranieri, e contemporaneamente ci si rassegna a pa- gare più caro ciò che si deve importare. Il paese si impoverisce perché perdono va- lore i risparmi, e i salari e le pensioni non indicizzati. 11- Abbandonare l’euro? Il taglio della spesa pubblica nella mi- sura necessaria per consentire una signi- ficativa riduzione del prelievo fiscale (si veda il paragrafo 13) implica sacrifici pe- santi e duraturi per i cittadini, ma comun- que inferiori a quelli che sarebbero impo- sti dall’uscita dall’euro , invocata da alcu- ni analisti; essi ritengono che l’austerità, cioè la rigorosa sorveglianza sui bilanci pubblici, certamente rassicuri i mercati, tuttavia freni l’economia e l’occupazione, (6) la Banca centrale degli Stati Uniti. (7) Sull’assoluta necessità di ridurre il carico fiscale sulle imprese, si veda il paragrafo 13.

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