Marzo-Aprile 2019

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVI - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2019 4 S p i r i t u a l i t à l’ esortazione postsinodale di papa Fran- cesco, indirizzata ai giovani ed a tutto il popolo di dio, invita noi insegnanti ad alcune riflessioni per arricchire ed aggior- nare il nostro lavoro e la nostra missione edu- cativa: tutto quello che riguarda i giovani tocca di conseguenza coloro che con i giovani condividono gran parte della loro vita. La gioia e la testimonianza il primo appello è vivere la nostra fede incentrandola sull’amore per cristo Risorto. Molto significativo l’inizio del documento: «cristo vive. egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. tutto ciò che lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: lui vive e ti vuole vivo!» (1). Ritorna l’affermazione che gesù è la ve- ra giovinezza e che rimane giovane chi è ca- pace di ritornare continuamente alla sua fonte: «gesù è risorto e vuole farci parteci- pare alla novità della sua risurrezione. egli è la vera giovinezza di un mondo invecchia- to ed è anche la giovinezza di un universo che attende con «le doglie del parto» ( Rm 8,22) di essere rivestito della sua luce e della sua vita. Vicino a lui possiamo bere dalla vera sorgente, che mantiene vivi i no- stri sogni, i nostri progetti, i nostri grandi ideali, e che ci lancia nell’annuncio della vita che vale la pena vivere» (32). «è giovane chi è capace di ritornare con- tinuamente alla sua fonte (35). papa Fran- cesco applica anche a sé questa esperienza affermando che «in ogni momento della vita potremo rinnovare e accrescere la nostra giovinezza. quando ho iniziato il mio mini- stero come papa, il Signore ha allargato i miei orizzonti e mi ha dato una rinnovata giovinezza» ed aggiunge che ogni adulto de- ve maturare «con un fuoco che si rinnova, con un cuore sempre giovane» (160). in sintesi è la vita di fede, è l’adesione a cristo risorto che «rinnova come quella di un’aquila la nostra giovinezza», non solo quella dei ragazzi ma anche di noi educato- ri. quindi ogni insegnante è chiamato a ri- scoprire la presenza di cristo Risorto nella propria vita e a testimoniarla con convinzio- ne ed umiltà nella scuola: egli rivela a noi ed ai nostri giovani l’amore ed il perdono del padre, ci offre nello Spirito nuovi oriz- zonti e dà una direzione decisiva alla nostra vita, orientando il nostro lavoro e la nostra professione. La comunicazione e la presenza fisica la fede viva migliora anche la qualità della nostra comunicazione, stimolandoci ad avere una presenza fisica in mezzo ai giovani, aiutandoci a mostrare prima con i fatti e poi con le parole la nostra fede. la coerenza del comportamento è il criterio della sperimentazione dei valori che si pro- pongono e costituisce la garanzia di ogni educazione. non dimentichiamo che i giova- ni – e noi con loro – non sono il futuro del mondo, sono il presente (64) e lo stanno ar- ricchendo con il loro contributo, ma hanno bisogno di figure di riferimento, che risve- glino le loro energie positive, i nostri giova- ni alunni ci devono vedere spesso in mezzo a loro; più che in qualsivoglia luogo dobbia- mo dimorare nei loro spazi come educatori. devono avvertire che questa è la nostra missione, il nostro modo di essere e di pro- porci con serenità, discrezione e rispetto. «il cuore di ogni giovane deve pertanto es- sere considerato “terra sacra”, portatore di semi di vita divina e davanti al quale dob- biamo “toglierci i sandali”, per poterci avvi- cinare ed approfondire il Mistero». (67) RiFleSSioni educAtiVe dopo l’eSoRtAzione ApoStolicA chRiStuS ViVit Padre Giuseppe Oddone, Consulente ecclesiastico nazionale UCIIM

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