Marzo-Aprile 2019

11 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVI - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2019 una parte rendono «clandestini» numeri considerevoli di immigrati, e dall’altra co- municano ai cittadini la volontà di risolvere in maniera determinata il problema. Sintomi di tali processi in atto sono la co- struzione dei muri e l’esternalizzazione dei confini. quest’ultima forma, che si configu- ra come una specie di appalto della gestio- ne e del controllo delle frontiere a paesi terzi, sta diventando una strategia fondante delle politiche di contenimento dei flussi migratori. con l’esternalizzazione il problema del controllo delle frontiere avviene in un terri- torio di un altro Stato (ad esempio la tur- chia o la libia) che, in cambio di sostanziosi contributi finanziari, provvede a sigillare le rotte migratorie e a bloccare nel proprio spazio nazionale i flussi dei profughi e dei migranti diretti altrove. disposizioni di questo tipo – emesse allo scopo di interrompere il movimento e l’in- contro di persone – sono di sicuro effetto mediatico nei paesi di arrivo regalando an- che consenso alle istituzioni e ai soggetti che le realizzano, ma denotano una scarsa attenzione alle conseguenze per le persone trattenute (e spesso maltrattate o tortura- te) nei campi: spaventoso e tragico è quan- to accade in libia. i muri innalzati ai confini – casi estremi per avvalorare la loro funzione simbolica di limite insuperabile –costituiscono potenti e terribili strumenti di violenza, sono azioni ostili commesse contro l’umanità, accentua- no le divisioni culturali, sociali e politiche svi- lendo le diversità, attribuendo loro contenuti divisivi. Fuori dall’europa il più noto muro è quel- lo che – attraverso aree di deserto e sezioni urbane come tra le due città di confine di San diego e tijuana – divide gli Stati uniti dal Messico, per impedire l’immigrazione il- legale, in particolar modo di messicani e centroamericani, negli uSA. la costruzione del muro – denominato Gatekeeper o Ope- racion Guardian in california, Hold-the-Line in texas e Safeguard in Arizona, semplice- mente Muro della vergogna dai Messicani – è iniziato nel 1994, ma oggi l’attuale presi- dente uSA donald trump lo vorrebbe ulti- mato lungo tutto il confine (oltre 3.100 chi- lometri) tra i due paesi. l’antinomia inclusione-esclusione condi- vide quindi la contrapposizione dentro-fuo- ri, con tutte le conflittualità territoriali che ne posso- no derivare. l’assenza di azioni concre- te per ridurre le disugua- glianze va a rafforzare l’idea di un globo al cui in- terno si con- gegnano chiu- sure per sepa- rare chi è in- cluso (privile- giato e protet- to) da chi è la- sciato fuori (svantaggiato e vulnerabile). quale futuro ci attende se si dovesse procedere in que- sta direzione? Sarebbe un mondo dove in un tempo di incertezze – del presente e per il futuro – regnerebbe sovrana la paura e dove la sicurezza verrebbe dal vivere en- tro frontiere ben protette, con un’umanità rinchiusa in un mondo fatto di immense carceri, dove tutti, pur in condizioni molto diverse, alla fine sarebbero prigionieri.

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