Marzo-Aprile 2019
9 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVI - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2019 Le migrazioni come invasioni e tsunami Milioni di persone – come tante volte ri- corda papa Francesco – intraprendono il viaggio migratorio, incontrando spesso diffi- denza, chiusura ed esclusione: «la realtà delle migrazioni, con le dimensioni che as- sume nella nostra epoca della globalizzazio- ne, chiede di essere affrontata e gestita in modo nuovo, equo ed efficace, che esige anzitutto una cooperazione internazionale e uno spirito di profonda solidarietà e com- passione» ( Messaggio per la Giornata mon- diale del migrante e del ri- fugiato 2014 ). in questo modo l’espul- sione (in realtà più a parole che nella pratica quotidiana per le molteplici difficoltà che questa comporta) divie- ne la via preferita da molti governi per disciplinare la mobilità dei migranti irrego- lari o, meglio, per inviare chiari segnali ai propri cit- tadini. e del resto la termi- nologia utilizzata da alcuni politici e giornalisti per de- scrivere il fenomeno migra- torio – paragonato qualche volta a un even- to bellico ( invasione ) o a una catastrofe na- turale ( tsunami , inondazione ) – sembra non lasciare dubbi in proposito. Vengono in mente le cosiddette invasioni barbariche , studiate sui banchi di scuola, ovvero gli spo- stamenti di popolazioni nordiche che dalle fredde terre steppiche dell’europa orienta- le migravano entro i confini di un impero romano ormai logoro e indebolito. in realtà il movimento è parte integrante della storia dell’umanità, che sempre è sta- ta segnata da trasferimenti, da incontri e scontri; anzi la tendenza generale va verso un progressivo sviluppo della mobilità, con la novità rivoluzionaria, a partire dagli anni Sessanta del novecento, di nuove correla- zioni tra lo spostamento fisico di persone e cose e quello virtuale, con la massiccia pro- duzione di informazioni che «viaggiano» in tempo reale. Si aggiunga che la crescente complessità di un mondo in sempre più rapi- do cambiamento (anche per l’accelerazione dei processi di globalizzazione) ha scardina- to i vecchi modelli topografici di vicinanza e di lontananza, di direzione e di destinazio- ne, rendendo sempre meno agevole l’indivi- duazione e la comprensione del fenomeno migratorio. Vecchie e nuove migrazioni Varie sono state le tipologie classificato- rie tradizionalmente in uso, ma oggi meno utilizzabili per il mutamento profondo delle migrazioni; le prime classiche distinzioni ri- guardano i limiti spaziali dello spostamento e i tempi di distacco dall’abituale luogo di residenza. le due categorie, di spazio e di tempo, sono comunque ancora strettamen- te collegate. determinante, rispetto alla dimensione spaziale, è il passaggio del confine politico; nel caso non si verifichi alcun attraversa- mento le migrazioni si dicono interne, altri- menti sono internazionali e intercontinenta- li. Rispetto alla durata, le migrazioni posso- no considerarsi permanenti – di lungo perio- do, fino al trasferimento definitivo – oppure temporanee. infine, in base alla loro consi- stenza numerica le migrazioni sono classifi- cate di massa, quando gli spostamenti coin- volgono intere popolazioni, come nel corso dei millenni è accaduto per tanti esodi for- zati, oppure per infiltrazione, quando ri- guardano singoli individui, nuclei familiari, piccoli gruppi. il fenomeno migratorio impone, però, nuove riflessioni per i tanti fattori che en-
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