marzo-aprile 2018
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 6 molti discepoli decidono di abbandonare il loro Maestro). Simon Pietro intuisce questa fatica e vuole superarla liberando la forza della sua fede: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e co- nosciuto che tu sei il Santo di Dio» ( Giovan- ni 6,68-69). Queste parole so- no «indizio di un grande affetto» (5) e mostrano che Gesù ha saputo intercetta- re il desiderio (6) di Pietro: l’attrazione per la vita eterna. La sua fede appassiona- ta e il cammino quo- tidiano e graduale di conoscenza di Gesù sono la via al compi- mento di questo de- siderio. A partire da questo momento, si tratta di non indie- treggiare circa il proprio desiderio. La tentazione del controllo Dopo la realizzazione dei sette segni, il Maestro durante l’ultima cena compie un gesto esemplare: lava i piedi ai suoi disce- poli e chiede loro di imitare il suo esempio lavandosi i piedi gli uni gli altri. Spogliarsi delle vesti e rivestirsi è un gesto che richia- ma la kenosi e la gloria della sua Pasqua. La potenza della Pasqua di Cristo d’ora in poi sarà liberata mediante il gesto del servizio. Il primo destinatario del gesto di Gesù è Pietro che, però, reagisce mostrando la sua disapprovazione: «“Signore, tu lavi i piedi a me?”. Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo”. Gli disse Pietro: “Tu non mi laverai i piedi in eterno!”. Gli ri- spose Gesù: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Gli disse Simon Pietro: “Si- gnore, non solo i miei piedi, ma an- che le mani e il ca- po!”. Soggiunse Ge- sù: “Chi ha fatto il bagno, non ha biso- gno di lavarsi se non i piedi ed è tutto pu- ro; e voi siete puri, ma non tutti”» ( Gio- vanni 13,6-10). Pietro non com- prende il gesto di Gesù, non coglie la forza simbolica con cui il Figlio di Dio si china sui suoi e li serve. Egli fatica ad accettare l’umiltà di Dio: Gesù dev’essere servito, non è bene che egli serva. Emerge così «l’incompatibilità tra il cammino sem- pre più preciso di Gesù e quello che Simon Pietro continua a sognare» (7). Lavare i pie- di è toccare ciò che è in contatto con la terra, con la polvere, con l’ humus , con lo sporco, equivale a una contaminazione. La- vare i piedi per Gesù è il superlativo della diaconia , è deporre le vesti, la propria di- gnità, la propria vita, per abbassarsi e toc- care le radici, i piedi dei suoi, che dicono il S p i r i t u a l i t à (5) G IOVANNI C RISOSTOMO , Commento al Vangelo di Giovanni 47,3. (6) «Quello che si vede quando parla un uomo di desiderio è che c’è una forza che lo attraversa, che è diversa, che non è la forza dell’io semplicemente, ma che è qualcosa di ulteriore rispetto all’io… Dove c’è l’io… non c’è desiderio. Viceversa, esso appare quando l’io si indebolisce, quando l’io riconosce la sua insufficienza» (M. R ECAL - CATI , La forza del desiderio , Qiqajon, Magnano (BI) 2014, 10.11). (7) A. M ARCHADOUR , I personaggi del Vangelo di Giovanni. Specchio per una cristologia narrativa , EDB, Bologna 2007, 51.
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