marzo-aprile 2018
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 4 S p i r i t u a l i t à LA PASQUA DI SIMON PIETRO . IL DISCEPOLATO COME VIA DI MATURAZIONE Rosalba Manes, consacrata dell’ordo virginum - biblista presso la pontificia Università Gregoriana di Roma T utta la Scrittura è impregnata di peda- gogia e insegna che la vita è un viag- gio, un itinerario di maturazione, un passaggio dal vivere per se stessi al farsi do- no, dal pensare che vivere sia solo risponde- re a dei bisogni al comprendere che vivere è soprattutto tessere capolavori di relazio- ne fatti di alleanza, cura e custodia. Il cammino dell’uomo può iniziare solo quando si è in grado di prendere contatto con la propria verità, che comporta la cono- scenza delle proprie potenzialità e dei pro- pri limiti. Solo quando l’essere umano si apre e si lascia intercettare dalla Voce che lo chiama e lo estrae dalla tana delle sue paure e delle sue paralisi interiori può avan- zare (1). Davanti a lui si apre così la «via della vita» ( Salmo 16,11). L’esodo, di cui parla il Primo Testamento, è un viaggio che Israele intraprende perché impara a fidarsi della Parola di Dio che libe- ra da ogni forma di schiavitù esteriore ed interiore. Il discepolato, che appare nel Nuovo Testamento e presuppone la sequela di Cristo, è il viaggio che il credente intra- prende perché si fida della Parola di Cristo che dall’«ormai del limite umano» conduce all’«oltre dell’infinito possibile di Dio». Questo itinerario pasquale che è il disce- polato neotestamentario è un cammino di maturazione umana e spirituale che si sno- da essenzialmente in quattro tappe (2): — il catecumenato , processo che parte dall’ascolto della Voce e porta alla con- versione e all’esperienza della rinascita; — l’illuminazione , processo che apre alla conoscenza del mistero di Dio e del mi- stero della Chiesa; — l’evangelizzazione, processo attraverso il quale parole e gesti diventano kerygma , vale a dire annuncio della Pasqua di Cri- sto che trasfigura la vita di ogni carne; — e la maturità o presbiterato cristiano , processo in cui si matura l’esperienza della fede e dell’amore e dalla contem- plazione si passa al dono di sé. Questo cammino conduce la persona ad una crescita che la immette nella pienezza della sua personale vocazione, conferendo pieno significato alla sua storia e rendendo- la strumento di irradiazione di senso per gli altri. Un esempio assai efficace di questo cammino è quello che Gesù chiede di fare a Pietro: dal momento della prima chiamata a quello della seconda (che accade dopo la Pasqua di Cristo) si assiste a una notevole trasformazione interiore . Simon Pietro è uno dei personaggi più presenti nei Vangeli e in modo particolare nel Vangelo di Giovanni (3), se il suo nome appare in esso circa quaranta volte. Di questo discepolo così originale e dinamico si potrebbe persino individuare nel IV Van- gelo un itinerario assai personale articola- (1) È l’intuizione che anima il testo di M. B UBER , Il cammino dell’uomo secondo l’insegnamento chassidico , Qiqajon, Magnano (BI) 1990. Egli scrive: «Adamo affronta la voce, riconosce di essere in trappola e confessa: «Mi sono nascosto». Qui inizia il cammino dell’uomo» ( Ivi , 23). (2) Cf. C. M. M ARTINI , Bibbia e vocazione. Dalla vocazione battesimale alla vocazione presbiterale , Morcelliana, Brescia 19933, 125-147. (3) Diciassette volte appare il nome «Simon Pietro», altre diciassette «Pietro», due volte «Simone», tre volte «Si- mone di Giovanni» e una volta con il nome nuovo datogli da Gesù: «Cefa».
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