marzo-aprile 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 38 nendo ad una forte gratificazione. Ne ripor- tiamo qualcuna: «Quando ci siamo incontrati nel diparti- mento disciplinare qualcuno di noi ha mes- so in dubbio la validità del lavoro proposto anche se abbiamo subito pensato di doverci comportare “da bravi studenti” e, dunque, dovevamo fare i compiti, magari anche ri- portando quanto scritto nelle nostre pro- grammazioni. Poi il collega C.F. si è messo a leggere il testo ministeriale e tutti noi ab- biamo drizzato le antenne. Abbiamo preso la scheda che dovevamo utilizzare come un filtro e il cervello si è acceso e ha comin- ciato a funzionare in modo diverso tanto che la matematica ci è apparsa più amiche- vole e più “nuda”. A forza di distillare il testo, distinguendo i concetti dalle parole di contorno, alla fine avevamo in mano la mappa per poter decidere cosa fare in vista di ciò che dovevano apprendere i nostri ra- gazzi. In una griglia avevamo riportato le cose essenziali, ciò di cui non si poteva fare a meno. Ci è sembrato un “miracolo”!. Il risultato di questo lavoro di ricerca è racchiuso proprio nella scoperta – da parte di un gruppo di insegnanti- che è possibile scegliere, ragionando in vista di un traguar- do che prima ancora che per gli studenti va- le per gli insegnanti. Il modello di analisi proposto è un model- lo cosiddetto «a pettine» perché presenta il vantaggio di individuare tutti gli elementi distintivi di «un campo di azione»- le disci- pline/materie - svolgendo una funzione se- lettiva: vengono fissati dei «paletti» rispet- tando i quali si può avviare la progettazione curriculare da monitorare per accompagna- re le attività didattiche. Fuor di metafora, tutto ciò significa che il curricolo non deve prevedere elementi sovrabbondanti che poi, non potendo essere concretamente trattati, sono in grado sol- tanto di produrre confusione! Se tutto è importante allo stesso grado, allora nulla è davvero rilevante!

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