marzo-aprile 2018
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 34 europei secondo un piano progressivo di cui si conoscano le tappe e le risorse a disposizione; 5. Una formazione iniziale universitaria specifica sull’educazione nella prima infanzia anche per e educatori dei servi- zi educativi per l’infanzia è il primo pas- so per la costruzione di una professionali- tà consapevole e responsabile. Il raccor- do tra questa formazione e la formazione universitaria delle insegnanti della scuola dell’infanzia è la base per un corretto dialogo culturale tra le due professionali- tà, sia per poter sperimentare nuovi per- corsi educativi di continuità per i bambi- ni tra 0-3 e 3-6 anni, sia per consentire prospettive di sviluppo professionale. Al- trettanto importante è il percorso di for- mazione continua in servizio sia per gli educatori che per gli insegnanti di scuola dell’infanzia; 6. per rendere effettivamente l’esperienza compiuta dai bambini all’interno dei ser- vizi per l’infanzia e delle scuole dell’in- fanzia, occorrono: - rapporti adulti/bambino adeguati, ridu- cendo in particolare la dimensione dei gruppi per la fascia di età 3-6; - spazi interni ed esterni adeguati; - riqualificazione delle strutture edilizie esistenti anche per esperienze speri- mentali di poli per l’infanzia; - un piano di assunzioni per la scuola dell’infanzia con previsione di un orga- nico potenziato; 7. interessante e significativa è l’introdu- zione di figure di coordinamen- to pedagogico anche per la scuo- la dell’infanzia, con ruolo non puramente organizzativo, in gra- do di svolgere funzioni di suppor- to professionale alla realizzazio- ne del progetto educativo sia nei servizi educativi per l’infanzia che nelle scuole dell’infanzia, in grado di fare rete tra i diversi luoghi educativi nell’ambito del sistema integrato, di monitorare e supportare la continuità educa- tiva, di raccordo con le altre agenzie e iniziative educative, sociali e sanitarie (Stato, Enti locali, terzo settore e priva- ti); 8. la promozione di iniziative di sperimen- tazione didattica con progetti mirati che, come già nel passato (per es. pro- getto Alice), consentano di approfondire la riflessione e individuare pratiche e for- me educative ed organizzative innovative e sostenibili, dando prospettiva e soste- gno finanziario e organizzativo alle ini- ziative sul territorio. È tempo quindi di cimentarsi con sfide culturali nuove, è tempo di rinnovare la «cultura dell’infanzia». Il dibattito sui bambini e i servizi loro dedicati è un dibattito importante che su- scita riflessioni e azioni riguardanti le no- stre idee sul futuro, sulla famiglia, sui va- lori, sulle responsabilità e può costituire, come in passato, un modello per il rilancio dell’impegno di tutti per una maggiore coesione sociale. Perché la delega «zero-sei» non rimanga l’ennesimo contenitore vuoto o pieno di pa- role vacue, è necessario che sia in grado di dimostrare questa sensibilità e attenzione, nella consapevolezza, come sosteneva Maria Montessori, che… «Se vi è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non po- trà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo».
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