marzo-aprile 2018
le sezioni primavera, pensando ad un mo- dello strutturato con personale stabile e qualificato, con parametri standard di fun- zionamento, forme di autorizzazione e mo- nitoraggio, con un forte progetto pedagogi- co di sostegno all’intero percorso. Per le se- zioni primavera statali (ad oggi una mino- ranza) si potrebbe pensare allora a un orga- nico stabile, formato da insegnanti finora esclusi dalle assunzioni, reclutati – con una loro esplicita opzione – dalle graduatorie a esaurimento, e da educatori e assistenti qualificati, anche stabilizzando il personale precario ora in carico ad enti diversi (coo- perative sociali, soggetti privati, ecc.). La sezione dai 24 ai 36 mesi può insomma di- ventare luogo di incontro stabile tra la pe- dagogia del nido centrata sulla cura, l’ac- compagnamento, la relazione, e l’orizzon- te pedagogico proprio della scuola dell’in- fanzia. Quindi: quali sono i livelli essenziali o «bisogni educativi standard» in grado di garantire servizi di qualità diffusi sul tutto il territorio nazionale? L’idea di fondo di un sistema organico e integrato, in grado di collegare i servizi al- l’infanzia alla scuola dell’infanzia può esse- re condivisibile, ma a solo a certe condizio- ni: 1. il superamento della convinzione infon- data che la Scuola dell’Infanzia sia la scuola dell’assistenzialismo, riconoscen- dole quella importanza che (attraverso le Indicazioni Nazionali del 2007 prima e del 2012 poi, che fanno riferimento agli Orientamenti del 1991 ed alle Rac- comandazioni del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006) gli è stata con- ferita in un’ottica globale di Scuola Pre- scolare. A tal proposito auspichiamo l’in- troduzione dell’ obbligatorietà della fre- quenza dei bambini da 3 a 6 ann i, an- che in una prospettiva di verticalizzazio- ne reale dei curricoli e dei percorsi espe- rienziali; 2. la costituzione di un sistema integrato , attraverso una regia unitaria, per una più ampia diffusione dell’offerta di servizi educativi e della scuola dell’infanzia, ri- volta alla soddisfazione di importanti bi- sogni espressi dalle famiglie e all’ atte- nuazione di una sostanziale discrimina- zione nella distribuzione territoriale ol- tre che al raggiungimento degli obiettivi che vengono indicati nelle Raccomanda- zioni Europee; 3. la predisposizione di prolungati, motiva- ti e qualificati tempi di compresenza tra educa- trici e tra insegnanti nei momenti più importanti della giornata educativa per la realizzazione del progetto educativo e per garantire il confronto tra le prospettive e le espe- rienze educativo/formati- ve. Il confronto collegiale e la condivisione con i ge- nitori delle scelte educati- ve devono essere sostenuti da un monte ore di lavoro specificatamente a ciò de- dicato; 4. un esigibile e strutturato impegno finan- ziario e organizzativo per l’estensione dei servizi educativi e la generalizzazione della scuola dell’infanzia, per superare gli squilibri territoriali esistenti anche al fine del raggiungimento degli obiettivi 33 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018
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