marzo-aprile 2018
«Città del Ragazzo» di Ferrara con l’appog- gio della Regione Emilia Romagna (la prima Regione ad avere sperimentato la metodolo- gia della simulazione di impresa), il cui pro- getto prende il nome di Programma Simu- limpresa. Mentre la rete ministeriale (com- posta prevalentemente di imprese operanti nelle scuole superiori di indirizzo commer- ciale), è una realtà sostanzialmente nazio- nale che conosce agganci con alcune espe- rienze europee, quella che fa capo alla cen- trale di simulazione di Ferrara, si caratte- rizza per la sua apertura internazionale (es- sendo a tutti gli effetti membro di EUROPEN di cui nel 2001 assumerà la presidenza) e per la pluralità dei destinatari, in gran par- te centri di formazione professionale che operano nella fascia del post diploma e in numero crescente, Istituti Tecnici e Profes- sionali di indirizzo commerciale. Le due reti attivano entrambe una Cen- trale Nazionale di Simulazione per coordina- re ed erogare i servizi alle imprese simulate aderenti: IFS network per la rete ministeria- le e Simulimpresa per quella con sede a Ferrara. Attualmente mentre Simulimpresa conti- nua ad operare direttamente, collegata alla rete internazionale EUROPEN, la non suffi- ciente efficacia del sistema operativo e tec- nologico costituito dal simulatore nazionale gestito dal Ministero dell’Istruzione attra- verso INDIRE, ha posto l’esigenza di ricorre- re a soluzioni alternative mediante conven- zioni con soggetti esterni che hanno messo a punto un proprio simulatore (IFSCONFAO). L’emanazione della Legge 107 del 13 lu- glio 2015 , valorizzando e potenziando l’of- ferta formativa in alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione, ne ha so- stanzialmente concluso il processo evolutivo (avviato con la L. 53/2003) e inteso dare una risposta in linea con gli orientamenti europei, ma soprattutto una connotazione ben definita in quanto le attività in alter- nanza diventano strutturali nel curricolo, in funzione della loro obbligatorietà per gli studenti di tutti gli indirizzi delle scuole se- condarie di secondo grado. L’Impresa Formativa Simulata risponde all’esigenza di rendere possibile per il mag- gior numero di studenti la costruzione di percorsi di Alternanza Scuola–Lavoro anche in presenza di difficoltà nell’individuazione di aziende disponibili ad ospitare diretta- mente e per lunghi periodi un gran numero di studenti. Il percorso di alternanza scuola lavoro in Impresa Formativa Simulata non richiede, anche se non esclude il tirocinio presso aziende. Sotto il profilo didattico l’obiettivo prin- cipale della simulazione di impresa è quello di unire il sapere al saper fare , consenten- do agli allievi di utilizzare, in un ambiente che riproduce esattamente l’organizzazione di un’impresa mercantile, industriale o di servizi, le conoscenze acquisite nel corso degli studi. Gli studenti, con l’impresa formativa si- mulata, assumono le sembianze di giovani imprenditori e riproducono in laboratorio il modello lavorativo di un’azienda vera, ap- prendendo i principi di gestione attraverso il fare ( action-oriented learning ). Lo sviluppo crescente della simulazione d’impresa trova spiegazioni nella originalità del modello pedagogico, che si propone di sviluppare un sistema di apprendimento di tipo nuovo, centrato sul learning by doing, «imparare facendo», dove coesistono il sa- pere e il saper fare, superando così la dico- tomia fra insegnamento teorico e pratico che fino ad oggi ha limitato l’efficacia dei modelli di istruzione e stabilito un rapporto non sempre corretto nell’approccio al mon- do del lavoro. Il percorso dell’impresa formativa simu- lata si sviluppa, normalmente, attraverso le sei distinte fasi di seguito rappresentate, che partono dalla sensibilizzazione e dal- l’orientamento. Tali fasi costituiscono un’ipotesi di svi- luppo del lavoro e non uno schema obbliga- torio; alcune di esse possono essere antici- pate o posticipate in funzione del percorso di studi in cui viene proposta l’iniziativa (Istituti tecnici, istituti professionali o li- cei), del curriculo proposto dall’istituzione scolastica e della programmazione del Con- siglio di classe. La Prima fase è finalizzata a sensibilizza- re e orientare lo studente, nel contesto del- la cittadinanza attiva, fornendogli strumen- 29 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018
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