marzo-aprile 2018
1 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 E d i t o r i a l e A bbiamo votato, per eleggere Deputati e Senatori, con il «Rosatellum»: legge unica per Camera e Senato. Credo che per capire come funziona ab- biamo faticato e non poco. Oltretutto ab- biamo avuto poco tempo per comprenderlo veramente: infatti la legge è stata approva- ta in via definitiva il 26 ottobre 2017. Comunque sia, in base al dettame legi- slativo, il 37% dei seggi (232 alla Camera e 116 al Senato) è stato assegnato con un si- stema maggioritario a turno unico in altret- tanti collegi uninominali (cioè in ciascun collegio è eletto il candidato che ha ottenu- to il maggior numero di voti). Il 61% dei seg- gi (rispettivamente 386 alla Camera e 193 al Senato) è stato ripartito con sistema pro- porzionale tra le coalizioni e le singole li- ste. Inoltre 12 deputati e 6 senatori sono stati votati dagli italiani residenti all’este- ro. Le liste singole hanno avuto una soglia di sbarramento al 3%, le coalizioni al 10%; la loro travagliata composizione ha esordito con la candidatura nei collegi uninominali di alcuni «big della politica» che hanno avuto la chance del recupero nei proporzionali. Da ciò è scaturita la XVIII legislatura. È scaturita da tutto ciò e da una campa- gna elettorale complessa per le vicendevoli accuse e per le fake news che vanno pur- troppo molto di moda. Niente di nuovo se Gesualdo Nosengo il 10 maggio 1953 scriveva nel suo diario « La città si riempie di manifesti e la lotta poli- tica è tutta un insulto reciproco ». Niente di nuovo se già alle prime elezioni del 1948 slogan elettorali recitavano « Nella cabina elettorale Dio ti vede Stalin no » (Fronte Democratico Popolare: PC e PSI) o « Sei senza cervello? Vota falce e martello » (DC). Non si riportano altri slogan per non essere volgari. Fra tali accuse sottolineiamo il termine «populista» inteso nella sua accezione ne- gativa di ideologia fascista o movimento leaderistico. Ma il populismo non è un mo- vimento che esalta il popolo? Perché nel tempo ha assunto una connotazione così negativa? E ancora pasticci su Europa, immigrati, razzismo; insulti e violenze quali due sva- stiche disegnate sulla lapide commemora- tiva di Moro, un accoltellamento a chi af- figgeva manifesti con scritto «potere al po- polo», il pestaggio di un dirigente di Forza Nuova etc. « Politicantismo passionale » lo definiva Nosengo il 19 marzo del 1955, « Settarismo aberrante » aggiungiamo noi oggi. Rosalba Candela, Presidente nazionale UCIIM «CHE SARÀ DELL ’ ITALIA? GLI UOMINI POLITICI RIUSCIRANNO A VINCERE LE LORO PASSIONI?» (NOSENGO 27 GENNAIO 1959)
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