marzo-aprile 2018

IMPRESA FORMATIVA SIMULATA Carla Galdino, MIUR - Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione N ell’ambito della riforma del secondo ciclo, la centralità dell’alternanza scuola-lavoro, quale modalità di siste- ma dei processi di apprendimento, rappre- senta ormai un dato acquisito. La rilevanza della strategia dell’alter- nanza viene percepita in modo crescente dalle istituzioni scolastiche, sia in relazione all’esigenza di assicurare una permanente coerenza tra processi formativi e processi produttivi, sia per il suo ruolo educativo funzionale allo sviluppo di un atteggiamento «imprenditivo» e di una diffusa cultura dell’imprenditorialità. In conseguenza, contestualmente alle iniziative dirette a realizzare partenariati con aziende presenti nei territori di riferi- mento, un numero crescente di istituzioni scolastiche di tutti i settori, a fronte dei forti limiti quantitativi con i quali deve fare i conti l’alternanza «reale», si sta indiriz- zando verso esperienze di alternanza simu- lata, puntando, in particolare, al pieno re- cupero e all’ampliamento del Progetto della Rete delle Imprese Formative Simulate, a suo tempo attuato dal MIUR attraverso la gestione dell’INDIRE. L’impresa simulata è un modello formati- vo flessibile che trova vari ambiti di appli- cazione: - gli Istituti di istruzione secondaria superio- re (non solo gli Istituti Tecnici e Professio- nali, ma anche i licei) dove la tecnica del- la simulazione ha come ambito di riferi- mento il curricolo di studio e viene propo- sta generalmente nell’ultimo triennio pri- ma del conseguimento del diploma o nel secondo biennio precedente il consegui- mento della qualifica; - il sistema di Istruzione e Formazione Pro- fessionale dove gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, han- no la possibilità di realizzare i corsi del se- condo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro; - i corsi post diploma gestiti dai Centri di Formazione Professionale, in genere fina- lizzati alla formazione di specifiche figure professionali, che sono svolti in modo in- tensivo e accompagnano l’attività di simu- lazione di impresa con la cosiddetta for- mazione complementare. Quest’ultima è costituita da un monte ore finalizzato a supportare l’attività di simulazione e a trasmettere i contenuti e le competenze attinenti il profilo professionale di riferi- mento; - i corsi per la riconversione di lavoratori di- soccupati e dropout , particolarmente dif- fusi in altri paesi europei come Germania e Spagna, che utilizzano la simulazione di impresa per addestrare i lavoratori a com- piti tipici della amministrazione azienda- le. Conseguite determinate competenze e specializzazioni, i lavoratori vengono se- gnalati per la ricerca di una nuova occupa- zione; - i corsi gestiti direttamente da grandi aziende, per la formazione preliminare di personale da assumere. In questo caso l’impresa simulata si trova presso gli sta- bilimenti della azienda stessa e funziona da vivaio per la formazione di quadri, tec- nici e operai specializzati; - i corsi integrativi dell’apprendistato, in tal caso la simulazione di impresa si propone come modello formativo che integra l’ad- destramento in azienda del nuovo contrat- to di apprendistato. L’impresa simulata è un progetto didatti- co e formativo che intende riprodurre al- l’interno della scuola o di altra istituzione il concreto modo di operare di un’azienda ne- gli aspetti che riguardano l’organizzazione, 27 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018

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