marzo-aprile 2018

stabilendoli secondo un ordine, che comu- nemente è definito della «successione dei cicli». Il seguente prospetto può rappresen- tare adeguatamente l’osservazione: Anche la riforma ha usato il termine ciclo in senso amministrativo, cioè come periodo avente caratteristiche definite all’interno di un sistema di più periodi. Pedagogia e Psicologia evidenziano il concetto di perio- do o «fase» come riferito alla persona in crescita ed ha, quindi, significato diverso. Nel senso amministrativo le scuole di base (dell’infanzia, primaria e secondaria di I° grado) rappresentano il I° ciclo. L’apprendimento, come processo vitale, è vincolato ai traguardi sopraindicati e il suo controllo (verifica) esige che ne siano rispettate le fasi e le modalità ad esse ri- conducibili. La metodologia della «verifica dell’apprendimento» può anche risultare unitaria ma non deve mai accadere che il rendimento scolastico, accertato di anno in anno o, meglio, di ciclo in ciclo , riproduca sempre lo stesso livello di complessità dell’apprendere. Non può accadere che gli esiti della Scuola primaria siano identici a quelli dell’esame di Licenza Media perché il passaggio di ciclo in ciclo ha reso la cono- scenza più ricca e, dunque, più complessa l’elaborazione che la nostra intelligenza produce, i reticoli mentali sono più intrica- ti, le mappe più ampie e meglio circostan- ziate e ciò fa aumentare considerevolmente la qualità della conoscenza intesa come «coscienza» di quanto conosciuto e appre- so, definito dal suo significato e valore (me- tacognizione). Verifica e valutazione non sono la stessa cosa La valutazione è una funzione complessa, che consiste nell’insieme delle operazioni utili per assegnare senso-valore ad un per- corso e ai suoi risultati, confermandoli, mo- dificandoli, interrompendoli; si oppone al- l’improvvisazione, al caso, all’incidente ed è pertanto generativa e ordinatoria. La va- lutazione applicata al sistema formativo analizza le condizioni preliminari ( asses- sment ), quelle di mantenimento ed effettua il controllo di processo e quello di uscita, attraverso schemi parametrici in grado di leggere e dar senso ai risultati. La verifica dell’apprendimento consiste nel controllo dei percorsi di apprendimen- to, di abilitazione e di competenza (abilità consapevole e controllabile), erroneamente considerata come epilogo dell’attività di- dattica mentre va considerata come un ve- ro e costante monitoraggio. Per un’efficace verifica occorre inqua- drare nel piano di osservazione e misura al- cuni elementi: a) la fase o le fasi dell’ap- prendimento in atto, b) il tipo di energia che l’alunno preferisce nell’uso (riflesso, reazione, azione, operazione), c) il livello di conoscenza in cui è più evidente la diffi- coltà, d) il grado di informazione verbale posseduto dall’alunno. Le tecniche per la verifica possono esse- re numerose: rilevazione della presenza o assenza del dato, progressione o regressio- ne del percorso dell’alunno, incremento della prova rispetto al punto di partenza, progressione dei voti, intervalli e qualifi- che; si possono utilizzare vari strumenti: tassonomie come strumenti interpretativi, prove a domanda-risposta, items, questio- nari, prove di riferimento (relazioni, inter- viste), prove di produzione (lettere, relazio- ni, racconti, ecc.), prove con percorso e so- luzione (indicazioni e calcolo, analisi e di- mostrazione, ecc.). Il limite più serio è da- 25 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 ordine di scuola numero cicli fase auxologica fase psicologica e congruenza didattica Scuola dell’infanzia unico I^ e II^ infanzia bisogno di sicurezza Scuola primaria anno+ biennio III^ infanzia bisogni di identità e apparte- nenza “ “ biennio fanciullezza bisogno di attività sociale Scuola sec. I° gr. biennio+anno pubertà bisogni di autostima e status Scuola sec, II° grado 2 bienni+anno adolescenza bisogno di autorealizzazione

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