marzo-aprile 2018
21 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 sibilità fisica, aprire canali di comunica- zione e attivare nuovi processi di socializ- zazione. Questo metodo coinvolge trasver- salmente i sensi, le emozioni, i vissuti e le competenze, e offre la possibilità di aiuta- re l’individuo garantendogli nuovi ambiti d’espressione, risorse e capacità che tro- vano consolidamento proprio nella misura in cui viene a essere assicurata la poten- zialità dialettica delle esperienze sonoro- musicali in termini di interazioni e scambi e un’efficace partecipazione a esperienze creative individuali e collettive. La Musi- copedagogia si colloca come un metodo prevalentemente ausiliario , che trova ap- plicazione in forma associata con altre tecniche d’intervento, idonee a definire, nella pratica educativa, la significatività della mediazione sonoro-musicale in rap- porto alla crescita del soggetto. Il suono con la sua altezza, intensità e ritmo, dura- ta, timbro e colore figura le differenti esi- genze comunicative vocali e le loro modi- ficazioni quantitative e qualitative, sotto- lineate da un atto fonatorio sincronizzato dalle fasi respiratorie e dai meccanismi di produzione degli elementi fonetici. C’è uno stretto legame tra musica e produzio- ne fonetica e ogni ordito sonoro di cui l’udito è precursore. Il metodo indica co- me risvegliare e far tornare a vivere i si- stemi di suoni orali prodotti dall’apparato fonatorio, consapevole vantaggio di coin- volgere nella dinamica l’uso in esperienza delle prime manifestazioni melodiche aspecifiche, della melodia verbale, il mu- golio, modulazioni e cantilene, considera- ti musica ritmica e cori parlati che trova- no connotazioni nel recupero, anima della musica, movimento e vitalità. Imitazioni tonematiche che seguono il suono articola- to nelle varie combinazioni di parole emesse, avvalorate dal ritmo organizzati- vo-motorio e respiratorio, accompagnate dall’espressione mimico-gestuale e la cari- ca effettiva che lo determina, hanno di- mostrato una riuscita espansione dei ca- ratteri espressivo-comunicazionali, tonali- tà, emozione, sentimenti ed effetti di tipo suggestivo nell’interazione. Successi che vengono ancor più ampliati grazie al metodo, offrendo alla persona ri- sposte utili per fronteggiare l’alterazione dinamica fra il ritmo personale dell’indivi- duo, l’espressione cinetica per scarsa cono- scenza del Sé, e i ritmi vitali, in particolare il ritmo respiratorio. La Musicopedagogia, ha dimostrato in ri- cerca e sperimentazione di portare con sé l’affidabilità per esperienze edificanti la percezione corporea e la definizione di ap- partenenza personalogica, che consentono di viversi in quanto corpo che delimita e si- tuato nello spazio, stimolato nella presa di coscienza di Sé, nella scoperta del proprio ritmo vitale, nella conoscenza delle poten- zialità di espressione e di comunicazione e delle capacità gnosico-prassiche che per- mettono di agire nell’ambiente in cui si vive e realizzarsi nel miglior modo. La Musicopedagogia ha provato di per- mettere la riconquista di una realtà corpo- rea, dimensionata sull’investimento affetti- vo-emozionale positivo, da cui si generano, grazie alle sollecitazioni sonoro-musicali, propulsioni verso un’azione valori di effica- cia da rintracciare in ogni momento poiché appartenenti a un Sé. Esperienze con singoli o collettive ausiliarie del dialogo sviluppato e arricchito con ritmi-musicali, timbri e in- tensità guidate dal potenziamento delle sensibilità ricettive. Positive reazioni alle situazioni esistenti giungono anche dalla melodia e armonia che, assieme al ritmo si propongono nel metodo come insostituibili realtà esperienziali da perseguire, strutture
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