marzo-aprile 2018
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 20 espressiva, compresa l’incapacità parziale o totale di individuare l’altro come partner comunicativo, e del comportamento adatti- vo. In quanto tale, l’Autismo ha bisogno di conoscenze specifiche che non possono es- sere attuate «a braccio» o «interpretate soggettivamente». Negare agli alunni con Autismo strate- gie di comunicazione e d’insegnamento specifiche e appropriate a minimizzare i deficit maggiori nelle aree della comuni- cazione, dell’interazione sociale e dell’ap- prendimento delle capacità adattive signi- fica, di fatto, negare loro l’accesso al- l’educazione, e si configura come una vera e propria discriminazione, come è stato ri- conosciuto dal Comitato dei Diritti della Carta Sociale Europea in risposta al recla- mo Collettivo n. 13/2003 di Autismo Euro- pe contro la Francia. Di fatto, poiché i deficit primari dell’Au- tismo si concentrano proprio in queste aree, un sistema educativo che neghi agli alunni con Autismo le strategie atte a superare o mitigare questi deficit esercita su di loro la stessa intollerabile violenza di un sistema che pretenda che un alunno con disabilità motoria raggiunga l’aula con le sue gambe o che un alunno con disabilità visiva studi su- gli stessi testi scritti adoperati dagli altri alunni. Secondo la Risoluzione RESAP(2007) del Consiglio d’Europa sull’educazione e l’inclu- sione sociale dei bambini e dei giovani con disturbo dello spettro autistico, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Eu- ropa il 12 Dicembre 2007, «le persone con disturbo dello spettro autistico sono cittadi- ni europei a pieno titolo. Se ricevono un li- vello di educazione appropriato, possono essere integrate nella società e darvi il pro- prio contributo». I disturbi dello spettro auti- stico sono disturbi dello sviluppo su base biologica, che, sebbene presentino vari gradi di gravità, hanno sempre un effetto poten- zialmente devastante sull’inte- grazione sociale dei soggetti che ne sono affetti e delle loro fami- glie. L’inclusione delle persone con disturbo dello spettro auti- stico dipende dal riconoscimen- to delle loro necessità specifi- che, che sono qualitativamente diverse da altre necessità spe- ciali, e richiedono una compren- sione e approcci specifici. L’autismo non è una malattia, ma un disturbo dello sviluppo della funzione cerebrale. Tre so- no i tipi di sintomi che le persone affette da autismo manifestano: 1. interazione sociale alterata; 2. problemi nella comunicazione verbale, non verbale e di immaginazione; 3. attività ed interessi insoliti o estrema- mente limitati. La musicopedagogia I bambini con disturbo autistico possono trovare nella musicopedagogia un valido aiuto per vivere meglio il proprio benessere psicofisico, infatti la mia esperienza sul campo, in qualità di pedagogista clinico, mi ha dato la possibilità di verificare come la musicopedagogia in correlazione con altri metodi e tecniche della Pedagogia Clinica possano aiutare i bambini ad esprimersi e a comunicare meglio con gli altri . La Musicopedagogia si avvale dell’ele- mento sonoro, ritmico, spazio-temporale e vibratorio per favorire condizioni di benes- sere emotivo, migliorare la stabilità e fles-
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