marzo-aprile 2018

19 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2018 Nell’istituzione scolastica, infatti, permane scarsa l’attenzione alla formazione degli operatori scolastici sul tema dell’inclusione, unita alla noncuranza della qualificazione e organizzazione del personale specifico per l’integrazione, spesso considerato margina- le e accessorio. Si commenta da solo l’aumento che si è verificato nell’ultimo biennio del numero degli alunni per classe oltre la normativa e al di là di qualsiasi buon senso pedagogico, pur in presenza di un aumento degli alunni con disabilità. Le conoscenze in merito al disturbo auti- stico (1) sono in continuo sviluppo e se ne aggiungono di nuove inces- santemente, grazie al lavo- ro di numerosi gruppi di ri- cerca presenti in tutto il mondo. Tutta- via, a oltre 60 anni dalla sua individuazione da parte di Leo Kanner (1943), persi- stono ancora notevoli incertezze in termini di eziologia, di elementi caratterizzanti il quadro clini- co, di confini nosografici con sindromi simi- li, di diagnosi, di presa in carico e di evolu- zione a lungo termine. La sensibilità di istituzioni e opinione pubblica è senz’altro cresciuta, ma ancora non ha raggiunto un grado di consapevolez- za adeguato a favorire e promuovere lo svi- luppo di un intervento ordinato e sistemati- co a favore dei soggetti affetti da questo disturbo e delle loro famiglie. I servizi di Neuropsichiatria infantile hanno progressi- vamente sviluppato adeguate competenze cliniche e diagnostiche che, unite a una crescente sensibilità nel mondo dei pedia- tri, hanno significativamente migliorato il livello e i tempi della prima diagnosi. Molto però rimane da fare, specie per garantire un’omogenea diffusione di prassi diagnosti- che adeguate e tempestive su tutto il terri- torio nazionale. Più critica si presenta la si- tuazione riguardo la presa in carico clinica e soprattutto l’adozione di efficaci percorsi di intervento, basati su una solida metodo- logia e supportati da prove scientifiche adeguate. La complessità del disturbo auti- stico, la presenza di un quadro fenomenico molto diversificato, non solo sul piano delle competenze funzionali e sociali, che fa ipo- tizzare la presenza di possibili sottotipi o secondo un’impostazio- ne nosografica differente di diverse possi- bili comorbili- tà psichiatri- che, uniti alla naturale modi- ficazione nel corso dello sviluppo, ren- dono partico- larmente com- plessa l’ado- zione di moda- lità di intervento adeguate. A ciò si aggiun- ge la frammentarietà degli studi sull’effica- cia dei diversi modelli di intervento speri- mentati, legati sia alla complessità dei mo- delli da verificare sia alla difficoltà di con- durre studi controllati e di buon disegno metodologico su adeguati campioni di po- polazione. L’autismo L’Autismo è riconosciuto universalmente come una disabilità complessa dell’appren- dimento, i cui deficit di base riguardano principalmente la sfera dell’interazione so- ciale, della comunicazione ricettiva ed (1 )Sindrome da alterazione globale dello sviluppo psicologico, secondo l’ICD-10, International statistical classi- fication of diseases and related health problems , cioè la classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 1992

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