Marzo-Aprile-2016

7 esse vadano nei pericoli e che si pascano di erbe velenose. guida, propone, ma alla fine lascia alla decisione e alla attività dell’edu- cando il lavoro che lo fa entrare in vero per- sonale possesso dell’alimento. 4) Il pastore ama le pecore e ne ha cura. amare è volere il bene di colui che si ama. Chi non vuole il bene dell’altro vuole solo il proprio a spese dell’altro. l’educato- re ama i suoi educandi. Vuole il loro bene. deve volere il vero bene loro, quello che è vero bene comune, anche suo: il bene di tutti: dio. l’educatore ama davvero non quando ama coi sensi, per motivi di compia- cenza, per il compenso che ne riceve, ma quando ama collo spirito in dio, per dio, quando ama lo educando in dio e dio nel- l’educando. Se non ama così, non ama vera- mente anzi, forse, non ama per niente. Se ama rettamente in dio, il suo amore si con- cretizza e diventa cura dell’educando. l’amore vero è sempre attivo e salvifico. 5) Il pastore dà la sua vita per l e pecore. Il mercenario fugge. Chi ama davvero è pronto, a fatti e non solo a parole, a soffrire per colui o per coloro che ama. È pronto anche a sacrificare la vita se la difesa o il bene del discepolo lo esigono. fare la scuola, oggi, è divenuto per molti principalmente un impiego, una fonte di re- tribuzione; educare, invece, è sempre e so- lo una missione. l’impiegato non ama, ma subisce malvolentieri il sacrificio, chi invece ha la coscienza di compiere una missione arde del suo amore e si dona senza calcolo. Chi nel fare scuola vede più l’impiego che la missione è mercenario e proporziona la fatica alla mercede che trova sempre scar- sa; chi ama e pensa a formare degli uomini, tiene gli occhi fissi alla meta e non si lascia arrestare o spegnere da difficoltà o da spe- requazioni. l’impiegato si spende con parsi- monia e fugge davanti ai pericoli, l’educa- tore stima gloria e felicità fecondare il suo sforzo colla sua pena e col suo sangue: l’im- piegato trova sempre scarsa la retribuzione e si lagna con spirito querimonioso, l’educa- tore chiede di avere il necessario alla vita, ma dirige le ansie del suo cuore verso i suoi educandi per cui soffrirebbe volentieri an- che qualche privazione. l’educazione è amore e amore rende necessario il sacrifi- cio. Il pastore gesù è giunto fino alla accet- tazione gioiosa della Croce per salvare quel- li che amava. I mercenari di tutti i tempi non hanno servito mai né la scuola né gli educandi, hanno sempre e solo servito se stessi, servendosi degli educandi e della scuola. l’amante pasce l’educando; il mer- cenario se ne pasce. l’amante serve, il mer- cenario se ne serve. 6) Vi sono dei lupi, degli assassini e dei ladri. lupo è chi viene per mangiare, assassino chi viene per uccidere e ladro chi viene per portare via. tutti indistintamente vengono per fare del male, del danno o dell’offesa alla pecora, e cioè all’educando. non è dif- ficile intravvedere quali generi di persone siano raffigurati dai lupi, dagli assassini e dai ladri. È tutta gente malefica, nociva e aggressiva che l’educatore deve individua- re, cogliere nel tentativo malvagio, respin- gere e combattere. la vigilanza è un impe- gno che può stancare. ma è un dovere e, più ancora, un bisogno di chi ama. Essa richiede che si lotti fino alla fine, fino allo stremo delle forze. II lupo ed il ladro vegliano per poter rubare ed uccidere: noi non abbiamo il diritto di dormire. Gesù Maestro nostro Modello gesù nell’allegoria ha dipinto se stesso. E perciò noi nel leggerla vi possiamo vede- re, più che un volo retorico, la rappresenta- zione e la descrizione fedele di una realtà concreta: Gesù Pastore Buono, Gesù Mae- stro che è porta per entrare nello ovile, che conosce e guida, cura e ama gli uomini, che li conduce al pascolo della verità, che li di- fende dagli assassini e dal male, che li redi- me offrendo per essi la sua vita, che li san- tifica e perfeziona nel suo sangue, che li ac- coglie nella felicità finale. gesù maestro è il nostro modello. Con- templandolo e imitandolo noi realizziamo noi stessi come uomini e come maestri. pos- sa diventare nostra l’invocazione program- matica dell’autore dell’ Imitazione rivolta a Cristo maestro: domInE, VIta tUa VIa noStRa. Gesualdo Nosengo S p i r i t u a l i t à LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIII - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2016

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