Marzo-Aprile-2016

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXIII - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2016 38 e metodologici della disciplina, rilevabili nelle «Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione» e nel piano ministeriale Insegnare Scien- ze Sperimentali. gli elementi-chiave emersi, in termini di organizzatori concettuali, nuclei tematici, indicatori di innovazione (contesti di senso, didattica laboratoriale, verticalità, centralità delle competenze) sono stati, poi, intercettati nell’ambito di percorsi emblema- tici, sperimentati attraverso progetti di ricerca-azione. questo primo momento riflessione condivisa ha consentito di fornire input e spunti di analisi tali da rappresentare un proficuo substrato per avviare la fase successiva, che ha previsto la simulazione di situazioni didattiche, attraverso il coinvolgimento attivo dei par- tecipanti nell’uscita esplorativa presso l’orto Botanico di palermo e, successivamente, in attività sperimentali presso il laboratorio scientifico del dipartimento di Botanica. durante l’esperienza all’aperto, il «gruppo-classe di simulazione» è stato condotto in un percorso di approfondimento di molteplici aspetti botanici che si prestano ad essere affrontati in classi di scuola primaria, valorizzando, naturalmente, l’osservazione, dapprima libera, poi guida- ta di tipo analitico. l’apprendimento «per scoperta» innescato, partendo dal recupero del- le preconoscenze e procedendo attraverso attività laboratoriali, condotte sul campo, tra- mite un approccio senso-percettivo ed operativo, ha alimentato la motivazione a prosegui- re nella sperimentazione in laboratorio. dunque, si è passati, senza soluzione di continuità, da un contesto di senso informale ad un contesto formale strutturato, dove i corsisti sono stati guidati in attività laboratoriali diversificate (osservazione ad occhio nudo/con lente d’ingrandimento/con stereomicroscopio e microscopio ottico, esperienze di carattere per- cettivo, attività ludico-pratiche di riconoscimento dei campioni, esperimenti…) finalizzate all’analisi e alla rielaborazione dei dati e dei campioni botanici raccolti. nella terza fase del seminario, al fine di verificare l’efficacia della ricaduta dell’inter- vento formativo, è stato proposto ai partecipanti di elaborare, in gruppo, delle proposte didattiche significative, secondo un format fornito, in coerenza con gli elementi di carat- tere progettuale e metodologico emersi. questo momento è stato intenzionalmente pro- grammato per favorire l’attività di metacognizione, funzionale a consentire la correlazione con il quadro teorico di riferimento, secondo un modello «dinamico», in cui le due dimen- sioni (teorico-pratica) sono sinergicamente connesse. È evidente che sperimentare, in prima persona, l’approccio metodologico che «passa at- traverso il fare» e, dunque, il principio pedagogico « learning by doing », rende i docenti più consapevoli di come sollecitare la curiosità cognitiva nei propri alunni e più attenti nel co- gliere, in modo sapiente e intenzionalmente mirato, gli stimoli che un contesto informale, quale un ambiente naturale, può offrire; al tempo stesso, accresce la loro capacità di esse- re mediatori attivi in un processo di «costruzione» della conoscenza che deve tendere ad aumentare la Scientific Literacy . Strategica si è rivelata la scelta delle metodologie di conduzione del Seminario, consi- derato il grado di coinvolgimento e di motivazione innescato nei partecipanti. nei vari mo- menti, l’intento di dare senso e significato alla proposta formativa, nella prospettiva di produrre un’efficace ricaduta, è stato «tradotto», dapprima, stimolando la capacità di analisi e la metariflessione su aspetti di carattere teorico, successivamente ricorrendo alla valorizzazione di buone pratiche come trait d’union con la teorizzazione dell’esperienza e come substrato per la sperimentazione realizzata insieme, attraverso la didattica laborato- riale, le attività di simulazione, la ricerca-azione tra pari. particolarmente significativa si è rivelata la partecipazione attiva sinergica, sia durante i lavori di gruppo, sia nella fase con- clusiva dell’incontro, grazie al confronto e allo scambio reciproco che hanno fatto emerge- re, accanto alle aspettative e alle esigenze formative (già rilevate attraverso un test som- ministrato prima dell’intervento) una buona dose di consapevolezza rispetto ai temi af- frontati sul piano teorico-pratico e di ricaduta didattica. Maria Vittoria Picone

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