Marzo-Aprile-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2013 4 don Carlo Nanni s.d.b., Rettore Università Pontificia Salesiana - Consulente ecclesiastico centrale UCIIM N ei giorni trascorsi, purtroppo tutti preoccupati dalle vicende politiche del nostro Paese, è passato quasi del tutto sotto silenzio il cinquantesimo del- l’Enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII (11 aprile 1963). Essa ebbe allora un’eco straordinaria nel clima epocale del deside- rio mondiale della distensione, dopo gli anni duri della guerra fredda e dello scontro po- litico tra destra e sinistra, tra democrazia occidentale e comunismo sovietico, tra fine del colonialismo e l’emergenza di quelli che furono allora chiamati i paesi del «terzo mondo» o dei paesi del sottosviluppo. Essa mostrò una Chiesa finalmente aperta al mondo, alle speranze e alle attese del- l’umanità contemporanea, che sarà due an- ni dopo ripresa dalla Costituzione del conci- lio Vaticano II: Gaudium et Spes (7 dicem- bre 1965). Sulla scia di questi due grandiosi documenti, papa Paolo VI e i suoi successo- ri, che sono assurti a livello di grandi difen- sori e promotori della pace. dal 1968 inau- gurarono la «giornata mondiale della Pace» che si celebra annualmente a Capodanno, preceduta qualche tempo prima da un Mes- saggio, che ne indica la speciale accentua- zione per l’anno cui si riferisce: molte volte in consonanza con gli «anni» dell’Onu (es. l’anno dei diritti umani, l’anno delle donne, l’anno dell’educazione, ecc.). L’educazione alla pace nella Pacem in terris Dell’educazione alla pace non si tratta direttamente nella Enciclica. C’è un ac- cenno al n. 80 (intitolato: Sviluppo inte- grale degli esseri umani in formazione ) do- ve – rifacendosi genericamente all’encicli- ca Mater et Magistra – si chiede che i cri- stiani «siano educati circa il metodo ido- neo secondo cui svolgere in concreto i loro compiti». Ma vi si trovano preziose indicazioni per ciò che riguarda i riferimenti antropologici valoriali ed etici imprescindibili per una va- lida educazione alla pace. Tra i tanti, ne se- gnalo tre, perché mi sembrano riferimenti assolutamente fondativi per l’educazione alla pace. Il primo, è quello relativo a quelli che so- no passati alla storia come « i quattro pila- stri» della pace . Verso la fine dell’enciclica, si afferma che «la pace rimane solo suono di parole, se non è fondata su quell’ordine […] fondato sulla verità, costruito secondo giustizia, vivificato e integrato dalla carità e posto in atto nella libertà» (n. 89). Quando, il 17 maggio 1963, in san Pietro, venne consegnato a papa Giovanni XXIII il Premio Balzan per la pace, egli parlando a braccio, disse: «La pace è come un edificio che si costruisce giorno per giorno e che ha bisogno di poggiare su quattro solidi pila- stri: su un «ordine fondato sulla verità, co- struito secondo giustizia, vivificato e inte- S p i r i t u a l i t à L’EDUCAZIONE ALLA PACE A CINQUANT’ANNI DALLA PACEM IN TERRIS
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