Marzo-Aprile-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2013 36 tà di vita, segnata da un (quasi) spontaneo piacere d’essere, che ha uno straordinario effetto benefico e fecondante su tutti i comportamenti personali. È l’uomo di “buo- na temperie”, che manifesta spiccata capa- cità relazionale, tanto da apparire a tutti estroverso, unita ad una disposizione auto esplorativa, a scoprire ed esprimere, anche quando si fa male, il significato delle pro- prie esperienze, come è invece tipico del- l’introverso» (5). La personalità empatica ha una caratte- ristica che è presente come una costante in tutte le ricerche sperimentali: l’ intimità ; «forse è questo il suo segreto e la chiave di tutto: l’amore che ha ricevuto le ha consen- tito d’identificarsi con le persone che quell’amore le hanno dato e di interioriz- zarle. Per la capacità acquisita gradualmen- te di far vivere dentro di sé le persone dell’amore, il suo cuore va divenendo una dimora » (6). Da questo punto di vista la struttura fondamentale della personalità empatica si forma sin dai primi istanti di vi- ta nell’utero materno e si sviluppa con i continui atti d’amore che il bimbo riceve durante la tenera età; la sua personalità si rafforza nel calore dell’amore e della tene- rezza e si trasforma come una roccia meta- morfica che ha subito tale processo per l’esposizione alle alte temperature e alle alte pressioni (7). E così i singoli atti d’amo- re che sono percepiti sin dagli albori del- l’esistenza come beni ed immediatamente positivi, vengono intuiti come dotati di va- lore, in quanto sono divenuti oggetto di in- tuizione emozionale , e non intellettuale (8). Questa struttura assiologia, denomina- ta da Max Scheler ordo amoris, e che è la forma stessa dell’ intimità e della vita inte- riore , è la condizione della possibilità del processo di valutazione e di autovalutazione del dirigente scolastico. Le sue azioni saran- no confrontate con l’ ordo amoris e guidate dall’ ordo amoris. Scrive Max Scheler: « Chi ha l’ordo amoris di un uomo ha l’uomo stes- so. Ha per l’uomo inteso come soggetto mo- rale ciò che è la formula di cristallizzazione per il cristallo. Scruta l’uomo fino al punto limite a cui può arrivare chi voglia scrutare l’uomo. Vede davanti a sé le linee fonda- mentali del suo cuore , che compiono il loro percorso restando costantemente al di là di ogni diversità e di ogni complessità di carat- tere empirico; è il cuore infatti che più del conoscere e del volere merita di essere de- finito come nucleo dell’uomo inteso come essere spirituale. Chi ha l’ ordo amoris di un uomo possiede in uno schema spirituale la fonte originaria che segretamente alimenta tutto ciò che da quest’uomo proviene; an- cor di più: possiede l’elemento originario che determina tutto quello che continua- mente appresta a prodursi attorno a lui – ciò che nello spazio determina il suo am- biente morale , ciò che nel tempo determi- na il suo destino , ossia l’insieme di tutto ciò che a lui e solo a lui può accadere. Poiché già il semplice fatto che l’uomo attribuisca il valore di stimolo, in base alla modalità e all’intensità di quest’ultimo, a una qualche attività della natura che non dipende da lui ma che ha effetto su di lui, non può avveni- re senza la partecipazione del suo ordo amoris» (9). Saper scrutare il cuore delle persone, il cuore delle situazioni, il proprio cuore è in ultima analisi l’essenza stessa della valuta- zione e dell’autovalutazione, significa saper « abitare empaticamente il mondo» (10) ; il dirigente scolastico vive empaticamente la scuola se immedesimandosi con l’altro ne interpreta i sentimenti e i pensieri, e, inter- pretandoli, ripensa in un nuovo contesto se- mantico ed ermeneutico i significati vissuti dal soggetto empatizzato in quanto portato- re e insieme creatore di significati , elabo- rati nel rapporto con altre persone signifi- (5) Ibidem pp. 278. (6) Ibidem pag. 278. (7) Cfr. Melania Klein, La psicanalisi dei bambini , Firenze, Martinelli, 1969, pp. 371-376. (8) Cfr. Max Scheler, Ordo amoris, Brescia, Morcelliana 2008. Max Scheler sostiene che l’attività spirituale non appartiene solo all’intelletto e alla ragione; esiste pure una sfera di atti non-razionali che costituiscono l’ordo amoris . (9) Ibidem, pag. 52. (10) Cfr. Antonio Bellingreri, La cura dell’anima, profili di una pedagogia del sé , op. cit. pp. 263 e seg.
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