Marzo-Aprile-2013

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2013 34 DISCERNIMENTO, EMPATIA E PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE: BREVI RIFLESSIONI CONFIDENZIALI Francesco Girgenti, Dirigente Scolastico H o un debito verso un antico scrittore latino, Cassiano il Romano, vissuto tra il 360 ed il 435, autore di un « Discor- so sommamente utile a proposito del di- scernimento » (1), discorso che è stato nella mia vita professionale, sia da docente che da dirigente scolastico, una guida, una luce continua nella valutazione della mia azione pedagogica verso alunni, genitori, verso do- centi e non docenti, e non da ultimo, verso me stesso. Si possono avere tutte le qualità migliori, conoscere tutte le leggi e i regola- menti della scuola, saperli applicare in tut- te le situazioni e nelle circostanze più di- sparate, saper attuare tutte le direttive mi- nisteriali, conoscere ed attuare le rigorose norme della sicurezza nei posti di lavoro, possedere in modo pieno e completo tutte conoscenze e competenze previste dai con- tratti collettivi nazionali di lavoro ed af- frontare a fronte alta la contrattazione de- centrata d’istituto con le componenti inter- ne ed esterne all’istituzione scolastica; si può essere competenti nelle proprie disci- pline d’insegnamento applicando anche le più avanzate metodologie didattiche, ma se è carente o perfino assente il discernimen- to, che ci fa valutare ciò che è veramente importante e prioritario nella vita di ogni uomo, che ci induce a rientrare in noi stessi e a riflettere continuamente e criticamente sul nostro quotidiano agire, la nostra azione pedagogica sarà sterile e, nonostante l’ap- parente efficienza organizzativa, non avrà efficacia vera né sarà capace di raggiungere gli obiettivi fondamentali della paideia . E l’istituto che dirigiamo sarà gelido. Cassiano mi ha insegnato che il discerni- mento è, tra le altre virtù, come la citta- della , la regina ; è un dono immenso da per- seguire con tutta la forza e lo zelo di cui è capace uno spirito veramente libero, che voglia fare del processo di formazione e di educazione della gioventù la stessa ragione della propria vita. Scrive Cassiano: « È il di- scernimento che insegna all’uomo a cammi- nare per la via regale, lasciando ogni ecces- so e da una parte e dall’altra. Esso non per- mette che si sia ingannati da destra per una smodata rigidità, né che da sinistra si sia trascinati all’indifferenza e al rilassamen- to. Il discernimento è infatti una specie di occhio e di lampada dell’anima, secondo la parola evangelica: la lucerna del tuo corpo è il tuo occhio: se dunque il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso, ma se il tuo occhio è tenebroso, tutto il tuo corpo sarà tenebroso». Se chi dirige tra- smette luce e serenità, sicurezza e certez- ze, l’intera comunità scolastica vivrà in un’atmosfera serena, le intelligenze si schiuderanno e l’entusiasmo non verrà mai meno pur nella continua, sobria e a volte faticosa ricerca delle motivazioni dell’agire. Il discernimento è dunque la virtù fonda- mentale di chi dirige; infatti chi guida deve vedere la strada per primo e indicarla agli altri; deve saper mantenere la rotta della nave in tutte le circostanze, nel mare della tranquillità e soprattutto nelle inevitabili tempeste che si abbattono annualmente con cronometrica e strumentale puntualità; deve spiegare le vele quando il vento è fa- vorevole ed ammainarle quando la prudenza l’impone. Alcuni autori definiscono il discer- nimento Il sole , con riferimento al coman- do: Il sole non tramonti sulla vostra ira ; il permanere delle tensioni, infatti, alimenta (1) Cfr . La Filocalia , a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto, Milano, Gribaudi, 2006, volume primo pagg. 127 e seg.

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