Marzo-Aprile-2013

1 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX -Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2013 E d i t o r i a l e Rosalba Candela, Presidente nazionale UCIIM La nostra Repubblica ha un Governo. Nato, finalmente, dopo lunga gestazione e con faticoso travaglio, attraverso larghe intese, ed avviato sotto gli auspici positivi dei principi della responsabilità condivisa e dell’impegno comune. Dal nostro punto di osservazione, siamo attenti a cogliere segni che possano predire in qualche misura gli indirizzi futuri e gli orientamenti nelle scelte. Dal discorso alla Camera del premier En- rico Letta possono essere stralciate alcune positive espressioni. Ad esempio, parlare subito di « giovani e territorio …. poiché di solo risanamento l’Italia muore » è una di- chiarazione che apre nuovi spiragli. A pro- posito di risorse per la crescita, nel sottoli- neare i tassi carenti d’istruzione, ha indica- to, quale strada privilegiata per la rinasci- ta, la società della conoscenza e dell’inte- grazione che si costruisce sui banchi di scuola e nelle università. Non è un richiamo freddo quando c’è riferimento alle persone: «Dobbiamo ridare entusiasmo e mezzi ido- nei agli educatori che in tante classi volgo- no il disagio in speranza» ; né è un dire astratto se è ancorato alle realtà ed al do- vere del tempo e del contesto: « Dobbiamo ridurre il ritardo rispetto all’Europa nelle percentuali di laureati e nella dispersione scolastica. … bisogna dare piena attuazione all’art. 34 della Costituzione, per il quale «i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gra- di più alti degli studi». Anche uno sguardo prospettico al futuro, « L’uguaglianza più piena e destinata a durare nelle generazio- ni è oggi più che mai l’uguaglianza delle opportunità», è consolante (1). Queste dichiarazioni del premier, condivi- sibili e incoraggianti, lasciano sperare che il profondo malessere che attraversa il mondo scolastico possa rientrare e che finalmente si possa riconoscere il valore, la centralità e la qualità del servizio erogato dalla scuola che, mai e da nessun governo, deve essere asser- vita ai partiti e a logiche ragionieristiche. Ne va del futuro della nostra Italia. Unica strada percorribile, per aiutare il neonato governo, è contribuire per una ot- timale distribuzione delle risorse a dispo- sizione della scuola, identificare le priori- tà per istruzione e formazione, unitamen- te ai lati deboli, e indicare delle soluzioni. Autonomia, organi collegiali, formazione e stato giuridico dei docenti, funzione diri- gente, valutazione della qualità del sistema educativo di istruzione e formazione, di- mensionamento e razionalizzazione delle scuole, riduzione della dispersione scolasti- ca, interculturalità, Bisogni Educativi Spe- ciali, scuola in digitale: sono queste le ur- genze per la scuola. Entrando nei dettagli di tali urgenze si sottolinea quanto segue. Il «nuovo» Titolo V della nostra Costitu- zione ha attribuito rango costituzionale alle autonomie. In osservanza del dettato costi- tuzionale, in considerazione dell’avvenuta revisione di tutti gli ordini e gradi di scuola, viste le indicazioni di «Europa 2020», non è più rinviabile il compimento dell’ autonomia (organizzativa, didattica, di ricerca e svi- luppo) delle istituzioni scolastiche. LA SCUOLA CHE VOGLIAMO 1) Dal Discorso alla Camera dei Deputati del Premier Enrico Letta pronunciato il 29 aprile 2013

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