Marzo-Aprile-2013

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2013 12 pedagogia di dare il giusto peso a quella pluralità di fattori individuali, culturali, so- ciali che agiscono in forma interdipendente così che al variare di uno segue la variazio- ne degli altri. Questo modello usato anche in un concetto positivo di globalizzazione, a proposito della interdipendenza dei mercati mondiali, avverte sulla impossibilità di so- stenere l’esclusione della persona in un ra- gionamento pedagogico. Sappiamo che esi- stono delle eccellenze misurate sulle com- petenze giuste al posto appropriato; sulla flessibilità dei saperi, dei ruoli, delle fun- zioni; sull’innovazione delle conoscenze, soggette a rapido invecchiamento e a ne- cessaria riqualificazione; sulle emergenze in aumento progressivo, da quelle esistenziali a quelle prodotte dai disastri naturali; sulla illusione delle certezze; sui limiti della ra- gione. Il rapporto tra ragione e sentimento spiega, secondo D. Hume, perché alla prima compete non il motivo dell’agire, bensì la direzione dell’impulso che ha origine dal- l’affetto e dalla simpatia, e la determina- zione dei mezzi per raggiungere la felicità, è invece il gusto che ci fa agire; il gusto creerebbe l’impulso al desiderio e al volere (Hume, 1910, p. 289). Questa prospettiva empirista che cerca di congiungere un dua- lismo secolare, anticipa la sinergia che qui abbiamo descritto come interdipendenza tra parti, separate e tendenti all’unità, e che possiamo riferire al rapporto mente e cuore. L’argomento ci aiuta a introdurre il tema rilevante della relazione tra docente e discente. Una relazione nella quale pre- feribilmente il professore occupa la dimen- sione della ragione e lo studente quella del sentimento. Se l’autoconsapevolezza del ruolo professionale, di educatore ed inse- gnante, è ben presente nel docente, le at- tese di crescita sono altrettanto ben collo- cabili nel profilo dello studente di scuola secondaria. Le questioni si aprono a livello di incontro delle due identità e quindi del- le due sfere di competenza della struttura della personalità. A parziale conferma di quanto qui porta- to alla riflessione comune, si possono citare alcuni risultati ai quali si è pervenuti con la ricerca nazionale PRIN del 2007-2009 dal ti- tolo Domanda ed offerta di competenza nella professione docente. Insegnanti tra realtà, rappresentazioni e aspettative isti- tuzionali nelle Regioni Lazio, Veneto, Lom- bardia, Campania (Bertagna, Xodo, 2011; Chistolini, 2012). Gli insegnanti mostrano di voler com- prendere gli studenti, di essere aperti alla comunicazione umana, di essere favorevoli al dialogo e al principio delle pari opportu- nità in educazione. Considerano la discipli- na di studio solo una parte di espressione del proprio ruolo professionale. In generale, si potrebbe dire che il campione selezionato confermi l’efficienza degli insegnanti, quanto alle loro abilità d’insegnamento, e l’assunzione completa dell’insegnamento come missione. Il questionario rivolto agli insegnanti del- la scuola secondaria di diverse scuole del Lazio conteneva alcune domande aperte dalle quali si evince l’universo di significato del docente, circa l’espressione di una pro- fessionalità nella quale le coordinate di co- municazione, formazione, educazione; la triade di individuo-cultura-società e le di- mensioni ragione e sentimento acquistano un valore specifico per definire l’identità del professore e parallelamente quella dello studente. Alla domanda: Dove ritiene di esprimere meglio la sua professionalità? , alcuni do- centi rispondono: Nel rapporto sereno che riesco ad instaurare con la classe che mi permette di comunicare contenuti ed esperienze in modo da interessare gli alunni agli argomenti trattati. Inoltre la di- screzione davanti ai loro problemi emotivi (Que- stionario 155) Nella formazione umana dello studente (Que- stionario 171) Nella scelta dei comportamenti da trasmet- tere con un’ottica vigile alla formazione com- plessiva della personalità (Questionario 22) Nel momento educativo non specificatamen- te disciplinare (Questionario 37) Nella parte educativa in virtù delle esperien- ze di lavoro e sociali fatte che mi hanno arric- chito la capacità di «governare» le persone (Questionario 24)

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