Marzo-Aprile-2013

11 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 3-4 - Marzo-Aprile 2013 La crisi eventuale, ipotizzata in questo Congresso, ha cause endogene e cause eso- gene. Sono cause endogene quelle che si ravvedono nell’individuo, nella definizione antropologica del suo essere persona che costruisce i mezzi e gli strumenti materiali e simbolici, oggettivati nella cultura e nella civiltà, per raggiungere la sua autorealizza- zione. Il tratto metodologico, di congiunzio- ne dell’antropologico con il teleologico, ha una funzione tecnica, pure rilevante nel quadro unitario di formazione della perso- nalità. È tuttavia sul piano teleologico che si possono individuare le cause esogene del- la crisi, date dalla perdita del riferimento al senso ultimo della vita. Di tale fatto la so- cietà si fa carico nel momento in cui il pro- getto di sviluppo assume un volto disumano, irriconoscibile, secondo le connotazioni di valore che contraddistinguono la condizione esistenziali della persona. La triade di individuo-cultura-società è costruita sulla interdipendenza delle parti costitutive della persona composta di indivi- dualità, di storia, di esperienza. Il punto di partenza e di arrivo del ragionamento è nel- la persona che è significato ed esperienza, cultura e progetto. Nella raffigurazione del- la triade vi è un movimento, di entrata e di uscita, nel quale ha luogo la formazione, con due processi di edificazione. Un proces- so è quello dell’essere in formazione, da formare, l’individuo; e un processo è quello dell’esistente già formato e da portare a nuova formazione, la cultura e la società. Si comprende come l’immagine dell’unità del- la persona sia quella che prelude alla for- mazione di esperienze che possono essere significative, ma che potrebbero anche non esserlo. Nello spazio di libertà che ciascuno gestisce si danno le due possibi- lità: una positiva ed una negativa. Nel suo agire responsabile, la persona ha il dovere di trasformare il negativo in posi- tivo, passando dall’analisi della crisi al progetto di soluzione sostenibile dalla condizione di vita di ciascuno e di tutti. Dare una prospettiva di crescita a chi sta cercando la direzione giusta per la pro- pria autorealizzazione è uno dei compiti dell’educazione. Lo studioso di pedago- gia comparata J. A. Lauwerys (1958) of- fre una immagine convincente sulle solu- zioni avanzate dagli studi scientifici, con particolare riguardo alla scienza della comparazione, chiamata ad esaminare le vie di uscita dai problemi attraverso l’analisi delle migliori prassi e riforme adottate dai vari sistemi educativi. La conclusione di Lauwerys è che per navigare è sufficiente fornire la direzione dei venti, ma per raggiungere la meta è necessario conoscerla, bisogna sapere da dove partia- mo e dove stiamo andando. La riflessione fi- losofica e pedagogica conduce alla com- prensione di quel quadro interpretativo ge- nerale nel quale risiede il senso del nostro essere nel mondo, in tutte le età della vita, come notava R. Guardini (2011, pp. 3-5). Il pensatore, teologo e filosofo, nota infatti come la tensione dell’esistenza sia il moto- re della vita, ben sapendo che l’unità della persona, anche se affronta momenti di op- pressione, è sempre presente se si conside- ra il destino verso il quale essa si dirige. Apprendimento permanente per un nuovo progetto pedagogico Se avessimo una chiara cognizione delle cause della crisi l’avremmo, in buona parte, già risolta. I tentativi di comprensione dello stato presente rientrano nell’impegno della

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