Marzo 2020
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 3 - Marzo 2020 I C i salveremo . Questo è il titolo di un li- bro di Ferruccio De Bortoli (1), uscito pochi giorni prima di domenica 26 mag- gio 2019, giorno in cui abbiamo votato per il rinnovo del Parlamento Europeo. Alcuni commentatori hanno detto che occorrereb- be mettere un punto interrogativo a questo titolo, che pare troppo ottimistico. È vero che nessuno allora poteva mettere in conto, per usare il linguaggio della virologa Ilaria Capua, lo «sciame virale» che da un paio di mesi «attraversa la popolazione della Ter- ra» e che potrebbe essere il «Cigno nero che scuoterà violentemente il sistema», dato l’impatto sanitario, culturale, sociale, psico- logico, economico e politico che sta avendo sulla nostra vita. Tanto meno si aveva l’e- sperienza delle drastiche misure di conteni- mento del virus adottate per l’intero Paese dal Governo, con DPCM 8 marzo, dal titolo «iorestoacasa», tanto che Papa Francesco è stato indotto a recitare l’angelus domeni- cale «ingabbiato» nella biblioteca vaticana, per evitare l’assembramento dei fedeli in Piazza San Pietro. In ogni caso il prestigioso giornalista non è mai stato un cultore della famosa «Legge di Murphy », che suona così: «Se qualcosa può andar male, lo farà». Lo ha confermato nel recentissimo libro del gen- naio scorso, scritto come «conversazione pa- triottica sull’Italia», con Salvatore Rossi (2). Io mi sono chiesto però, prima di schie- rarmi fra gli ottimisti e i pessimisti, qual è il soggetto di questo verbo «ci salveremo». E da quali sventure, da quali ingiustizie, da quali sofferenze non necessarie ci salvere- mo? Noi chi? Noi italiani, noi europei, noi occidentali, noi bianchi, noi cristiani, noi esseri umani, noi esseri viventi sul Pianeta? Si potrebbe continuare, selezionando colo- ro che ci interessano più da vicino. Certo non potremo salvarci da «sora nostra morte corporale, da la quale nullo homo vivente può scapare», per dirla col Cantico di San Francesco. Il pronome noi è il plurale di io , ed è la parola più esclusiva (in quanto la usiamo per distinguerci e a volte per contrapporci agli «altri»), ma anche la più inclusiva (degli stessi «altri», che in fondo, in quanto esseri umani, sono come noi). È un pronome perso- nale, maschile e femminile, che si estende da me a tutti/e coloro che io prendo in con- siderazione col pensiero, con l’affettività, in relazione all’orizzonte che scelgo parlando e scrivendo. Nelle prime pagine del libro di De Bortoli troviamo questa dedica: «Ai tanti che ogni giorno fanno qualcosa per gli altri. Il loro esempio è il nostro futuro». La prima cerchia del noi è qui identificata non da un numero, ma da un indeterminato tanti , tutti coloro che ci indicano la strada per rendere possibile un futuro comune. Il «nostro» fu- turo dipende dalla capacità di trarre ispira- zione da coloro che sanno fare qualcosa per gli altri. APPUNTI PER UNA RISCOSSA CIVICA RILETTURA DI UN LIBRO DI DE BORTOLI IN TEMPO DI CORONAVIRUS Luciano Corradini, Presidente emerito nazionale UCIIM (1) F erruccio de B ortoli , Ci salveremo Appunti per una riscossa civica , Garzanti, Milano, 2019. (2) F erruccio de B ortoli - S alvatore R ossi , La ragione e il buon senso Conversazione patriottica sull’Italia , Il Mulino, Bologna, 2020. Si tratta di un dialogo per conoscere e capire, parlando di temi che vanno dal possibile declino dell’economia italiana al rapporto con l’Europa, madre o matrigna, dal concetto di austerità nelle pubbliche finanze agli antichi difetti italiani nel diritto, nell’istruzione, nella concorrenza, nella finanza, dallo sviluppo so- stenibile agli elementi di forza che l’economia italiana comunque conserva, dalle convulsioni del nostro sistema politico al circolo vizioso dell’informazione. Modesti nella normalità, eccezionali nell’emergenza : l’Italia si sal- verà - su questo gli interlocutori sono d’accordo - ma la strada ricca di futuro apparterrà a cittadini consapevoli, non a moltitudini vocianti. ...nella storia del nostro paese il finale non è ancora scritto. Si può fare ancora molto. Come? Con il «volontariato della ragione»: intervenire, spiegare, anche educare, passando alle nuove generazioni il testimone della responsabilità collettiva.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=