Marzo 2020

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 3 - Marzo 2020 18 conda del gruppo classe con il quale lavora. Il Debate a distanza Ci sono scuole che usano il Debate per col- laborare a distanza. Nell’ambito di progetti di collaborazione come eTwinning , o anche di semplice scambio tra scuole, impiegare il Debate può essere particolarmente co- struttivo. Un’accortezza per lavorare ancora meglio e rendere la riflessione e l’apprendi- mento ancora più ricco e profondo può es- sere quella di non far gareggiare una classe contro l’altra (ciascuno con la sua squadra di Debate r) ma di comporre squadre che si- ano miste, ossia composte da un numero as- sortito di studenti di una e dell’altra classe. Questo è un modo per far lavorare meglio anche le insegnanti, che si trovano ad «al- lenare» una squadra mista di studenti e che dovranno pertanto mettere a punti una vera e propria strategia di co-docenza. Il debate come Dibattimento Un’altra variante di Debate che abbiamo osservato è quella nella quale si simula un vero e proprio processo (in letteratura que- sta modalità è definita « Mock Trial »). Il De- bate di questo tipo mette in scena un vero e proprio processo, appunto, dove Accusa e Difesa si confrontano come in un vero Tri- bunale. Spesso i casi «inscenati» sono prima studiati in classe e tutti gli studenti si con- frontano tra loro discutendo dei punti a fa- vore di una e dell’altra parte. La giuria può essere monocratica o composta dal Giudice e dai Giurati popolari; i Debate r in questo caso sono uno contro uno nella fase di Dibat- timento ma nella fase preparatoria è l’inte- ra classe che lavora. Questa modalità è pre- feribile alla scuola secondaria di II grado in quanto aggiunge un livello di complessità al Debate : l’utilizzo di routine e gergo tecnico tipico del tribunale. Debate e Public Speaking Alcune scuole (secondarie di II grado), può lavorare sulla citazione di «evidenze», sui riferimenti importanti come Leggi, stu- di, opinioni di scienziati, cercando però di ridurre la complessità di un’analisi avanzata quale quella richiesta nella scuola seconda- ria di II grado. Nella scuola secondaria di I grado si con- tinua come nella classe quinta della scuola primaria, possibilmente calcando di più sulla confutazione. Esistono dei Format che distin- guono nettamente la fase di argomentazione (cosiddetta « Constructive » nel gergo tec- nico americano) dalla fase di confutazione (cosiddetta « Rebuttal ») e questo aiuta mol- to il processo di interiorizzazione di questo processo. Nel modello World School Debate e negli altri Format per la scuola secondaria di II grado e per l’Università, ogni Debate r ha l’arduo compito (a parte il primo Deba- te r, che non può per ovvie ragioni confutare nessuno) di bilanciare la parte argomentati- va con quella contro-argomentativa. In ogni replica, le due parti devono essere entrambe presenti. Questa costruzione è molto compli- cata per un/a ragazzino/a nella fascia d’età 11-14 anni. Un format che divide nettamen- te le due fasi può, appunto, aiutare. Una riflessione a parte merita il tema del- la giuria e del verdetto finale, con proclama- zione della squadra vincitrice. Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, talvolta i/le maestri/e evitano di far emettere il verdetto finale, preferen- do piuttosto una sorta di riconoscimento dei punti forti toccati dalle due squadre e di emanazione di una sorta di Raccomanda- zione, Consiglio, da parte della Giuria, che si basa sulla «bontà» delle motivazioni por- tate da entrambe le squadre. Una sorta di ex-equo non dichiarato che tenta di ridurre la frustrazione per non aver vinto, talvolta profonda per i più piccoli. Alla scuola secondaria di I grado, invece, la proclamazione di un vincitore può essere tollerabile dagli studenti, che, diversamente dai bambini più piccoli, risentiranno in modo minore di una sconfitta. Si tratta di scelte del tutto personali, ovviamente, che il do- cente dovrà valutare di volta in volta, a se- (1)  https://www.ted.com .

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