Marzo 2020

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 3 - Marzo 2020 9 Intervista della Redazione a Carlo Petracca . R Lei ha fatto parte della Commissione, presieduta da Luciano Corradini, inca- ricata di proporre modalità di realizza- zione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, come denominato dalla Legge 169 del 30.10.2008. Nel tempo si sono susseguite diverse denominazioni: Educazione alla cittadinanza, Cittadi- nanza e Costituzione, Educazione civi- ca... Può chiarirci le sostanziali diffe- renze tra le tre espressioni? Veicolano insegnamenti diversi, simili, paralleli, interdipendenti? .  R Alcuni vedono sostanziali differenze tra le tre espressioni, altri solo sfumature. Personalmente non mi accanisco a di- fendere l’una o l’altra denominazione in quanto se è pur vero che nomina sunt substantia rerum è altrettanto vero che l’insegnamento che poi sarà realizzato nelle scuole non dipenderà dal sintagma giuridico adottato, ma dal curricolo che le scuole e i docenti costruiranno e met- teranno in atto. In ogni modo Educazione alla cittadinanza è l’espressione più dif- fusa nei documenti internazionali, viene anche ripresa nelle competenze chiave europee del 2018 con la dicitura più am- pia di Competenze in materia di cittadi- nanza . Questa denominazione si riferisce, come espressamente precisato nella rac- comandazione del Consiglio dell’Unione Europea, «alla capacità di agire da citta- dini responsabili e di partecipare piena- mente alla vita civica e sociale, in base alla comprensione delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici e politici oltre che dell’evoluzione a livello globale e della sostenibilità». L’espressio- ne Cittadinanza e Costituzione assume in pieno il significato precedente e aggiunge la conoscenza della nostra Costituzione e la promozione dei comportamenti civici e dei valori in essa presenti, che poi non possono essere differenti da quelli impli- citi nell’idea di Cittadinanza, come de- finita dal Consiglio dell’Unione Europea. L’espressione Educazione civica , già utiliz- zata da Aldo Moro, ministro della Pubblica Istruzione, nel DPR 13.6.1958, sembra più onnicomprensiva e, come afferma Lucia- no Corradini, «contiene implicitamente anche il riferimento alle dimensioni eti- ca, sociale, civile, politica, economica, religiosa dell’educazione scolastica» (1). . R Ma Lei quale espressione preferisce? .  P Ripeto. Per me non è importante la de- nominazione quanto i fini e i contenuti di tale insegnamento. Potrei dire che per non sottoporre i docenti a continui cam- biamenti avrei mantenuta l’espressione Cittadinanza e Costituzione , già presen- te nella legge 169/2008, anche per dare continuità alle numerose e significative esperienze progettuali e didattiche re- alizzate in questo periodo dalle scuole. Preciso che il termine educazione non mi dispiace, non perché richiami maggior- mente, come succedeva nel passato, la visione cattolica dell’educare, ma perché ritengo che la scuola e i docenti oggi si- ano spinti verso la dimensione pragmati- ca e funzionale dell’insegnare, sotto la pressione dei risultati degli alunni negli apprendimenti (prove Invalsi, OCSE-PI- L’INSEGNAMENTO TRASVERSALE DELL’EDUCAZIONE CIVICA Carlo Petracca, già D.T e Direttore Generale USR Calabria e Abruzzo (1) CFR. L uciano C orradini , Educare alla cittadinanza nella scuola, secondo Costituzione , in C arlo P etracca (a cura), Per un’idea di scuola: l’educare, l’insegnare, l’apprendere , Lisciani, Teramo, 2019

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