Marzo 2020

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 3 - Marzo 2020 IV Introduzione Le pandemie principali che si ricordano si ebbero nel 430 a.c. in Grecia (30.000 morti solo ad Atene, pari al 25% della popolazio- ne), le pesti, soprattutto quella Antonina nel 165 d.c., presumibilmente da vaiolo (5 mi- lioni di morti), quelle bubboniche, tra cui il morbo di Giustiniano nel 541 d.c. (25 milioni di morti) e la «morte nera» del 1300 (20 -50 milioni di morti), il tifo (dalle Crociate alla Campagna napoleonica di Russia e ai campi di concentramento nazisti), il colera (6 fasi tra il 1816 e il 1966), le influenze del seco- lo scorso: la Spagnola nel biennio 1918-20 (25-71 milioni di morti pari a 1,5-4,5% della popolazione mondiale), la Asiatica del 1957 (7 milioni di morti, pari allo 0.25%), quella di Hong Kong nel 1968 (quasi un milione e mezzo di morti e letalità pari allo 0.05%), e le influenze dell’ultimo ventennio: la Sars del 2003 (800 morti), la influenza suina del 2009 (300 morti) e ora quella da Coronavirus circa 23.000 morti su 510.000 casi accertati al 26.3.2020). Certamente gli effetti di questa influen- za sono sottostimati nel complesso anche se sono ascritte al coronavirus le morti di contagiati dovute ad altre cause. Non pochi, soprattutto tra i più anziani, muoiono nelle loro case o nelle residenze dedicate senza essere considerati dalle statistiche poiché non è stato fatto alcun tampone. Tuttavia, l’allarme e l’angoscia molto maggiori, che sembrano accompagnarsi oggi a questa pan- demia, rispetto all’Asiatica e all’influenza di Hong Kong, possono essere attribuite a tre fatti: la globalità della comunicazione, l’au- mento del valore dato alla vita umana, gli effetti economici negativi del contagio e del suo contenimento. Dopo questo breve excursus stori- co sulle pandemie principali, il saggio esamina in primo luogo i loro effetti generali sull’economia mondiale e successivamente quelli sull’economia italiana insieme alle politiche econo- miche auspicabili. Sarà la gravità e l’estensione del contagio a determi- narne le implicazioni economiche e finanziarie, stando alle evidenze as- sociate alle tre pandemie del secolo scorso. Alcune implicazioni sociali de- plorevoli avvenute storicamente e da evitare nella pandemia attuale sono riportate nelle conclusioni. Gli studi sugli effetti economici delle pandemie È troppo presto per avere dati accurati sul reale tasso di diffusione e sulla letalità della pandemia in corso ma i dati provvisori sulla forza del contagio, o tasso di attacco, e sulla mortalità del virus tendono ad assi- milare la pandemia attuale a quelle dell’ul- timo decennio del secolo scorso. Alla fine di febbraio, prima che l’OMS promuovesse il Coronavirus da epidemia a pandemia, l’OCSE aveva previsto una crescita mondiale in ral- lentamento di solo mezzo punto percentuale (dal 2,9 al 2,4%). Ora ammette che si tratta della perdita più grave per l’economia glo- IL CORONAVIRUS E L’ECONOMIA Gian Cesare Romagnoli – Università Roma Tre

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