Marzo 2020

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 3 - Marzo 2020 II il Regno di Dio, è interiore all’uomo. Se una generazione scomparisse, trascurando di su- scitare questa ricchezza interiore nella ge- nerazione successiva, questa, pur trovando- si a vivere con istituzioni politiche ottime, consuetudini morali buone, monumenti delle arti, delle lettere e della religione, ritrovati del progresso scientifico, non ne compren- derebbe il valore”. Trovo le parole di questo grande umanista cattolico di estrema attua- lità. Andrebbero lette e rilette» (p. 103). «All’inizio - continua la citazione che egli fa del nostro libro - Educazione civica venne accorpata a Storia. La materia si chiamava Storia e Educazione civica. Due ore mensili, diciotto all’anno, voto unico. E finì, di con- seguenza, per diventare marginale, occa- sionale. “Tanto da assumere, disse lo stesso Corradini in un intervento in occasione del cinquantenario della riforma Moro, quasi il carattere di appendice facoltativa, inin- fluente sul profitto degli studenti”. La ricer- ca di un “adeguato posto all’insegnamento dell’Educazione civica, come invocarono i padri costituenti, si rivelò dunque vana. Non aveva alcun prestigio”». La ricostruzione continua, col riferimento alle conquiste e agli arretramenti, fino la- voro del Consiglio Nazionale della PI e delle Commissioni Lombardi degli anni ’90, alle omissioni della sinistra e in particolare del Governo Renzi, che non nomina mai la Costi- tuzione nella riforma della «buona scuola». Si sofferma sulla riforma Gelmini, che pure ha avuto il merito di mettere in una legge la materia Cittadinanza e Costituzione, la- sciando però all’autonomia scolastica il com- pito di decidere come attuarla. «Gli esempi significativi e lodevoli – nota De Bortoli – sono stati comunque numerosi. Segno di una sensibilità comunque diffusa, testimonianza dell’esistenza di un terreno fertile, ricco di attese che non dovrebbero andare deluse». Dopo il virus, una corona di speranza, nella copertina di un libro per studenti in corso di stampa A questo punto continuo io il discorso ri- costruito nel capitolo di De Bortoli fino al maggio 2019, per aggiornarlo ai tempi del Questa seconda cerchia del noi si estende tanto quanto si estendono la nostra cultura, la nostra sensibilità, la nostra responsabilità e la nostra capacità d’iniziativa e di servizio, sull’esempio di coloro che già «fanno». Fare per gli altri è una condizione per salvare anche noi stessi, dato che siamo in qualche modo interdipendenti, legati a un comune destino. Gli altri sono qui intesi non come estranei da cui difenderci o di cui servirci, ma come soggetti per i quali impegnarci, cercando di convincerli a nostra volta, col nostro esempio, a partecipare alla comune salvezza, laicamente intesa come bene co- mune . Anche qui aggiungo la domanda: «co- mune a chi?». Si tratta dei pochi o molti cui possiamo dedicare la nostra generosa inten- zione e la nostra più o meno efficace azione: si va dall’hic et nunc all ’ubique et semper . Al perentorio titolo Ci salveremo, De Bor- toli aggiunge realisticamente, nel risvolto di copertina, un punto interrogativo, che fa del futuro un condizionale, cioè una possibilità che dipende in gran parte da noi, cittadini italiani, titolari di diritti e doveri costituzio- nali. Lo chiarisce il sottotitolo, Appunti per una riscossa civica. Dedica il capitolo 8 (pp. 99-109), intitolato «basta poco per essere cittadini migliori», all’educazione civica, ritenendo che, anche attraverso la scuola, si debba «ri-scuotere» chi non si sente ab- bastanza scosso e chiamato in causa dagli eventi drammatici e inquietanti del passato e del presente, e dagli esempi e dalle oppor- tunità di cui disponiamo. Una citazione di Nosengo «grande umanista cattolico» Su questo tema De Bortoli ha utilizzato in diverse pagine le ragioni e le esperienze presentate in un mio recente libro (3). Ne riporto qualche mio passaggio, con gratitudi- ne, tanto più che mi ha mandato una copia del suo libro con dedica. «Gli autori - scrive - si propongono di “affrontare la desertifica- zione fisica, intellettuale e morale in corso”. E citano uno scritto assai significativo di Ge- sualdo Nosengo, La persona umana e l’edu- cazione (La Scuola, 2006), secondo il quale “la civiltà, come l’amore, come l’arte, come (3 ) L uciano C orradini , G iuseppe M ari (a cura di), Educazione alla cittadinanza e insegnamento della Costituzione , Vita e Pensiero, Milano, 2019.

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