Gennaio-Febbraio 2019
7 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVI - Numero 1-2 - Gennaio-Febbraio 2019 traverso il corpo e non, è capace di inten- dere, conoscere ed amare. Se per il corpo la scienza prospetta le sue tecniche, sco- perte meravigliose che permettono di indi- viduare le caratteristiche essenziali, riguar- do all’anima, elemento semplice, spirituale ed immortale, la via maestra rimane una sola: la fede o rivelazione. Scienza e fede per natura non entrano mai in contraddizione reale, due linguaggi con i quali Dio parla continuamente all’uo- mo. Diceva il grande scienziato galileo gali- lei, che Dio ha scritto due libri: la natura con caratteri matematici e le relative leggi fisiche e la Bibbia (o la rivelazione) con ca- ratteri puramente volgari (dal termine vul- gus), capaci cioè di essere letti dal colto e dal meno colto, dal ricco e dal povero, dall’ignorante e dal dotto. Due libri che evi- denziano la stessa Verità, che è una e sem- pre autentica, come Dio è uno ed unico. La verità infatti è Dio, e gesù lo evidenzia con parole chiare: «io sono la Via, la Verità e la Vita». Fede e Scienza come le rotaie di un binario non entrano mai in contesa, non si contaminano a vicenda, percorrono ciascu- no la propria strada, si aiutano, se è neces- sario, a vicenda ed arrivano entrambi alla stessa conclusione, alla stessa stazione. So- no due linguaggi diversi ma sempre conver- genti come unico è l’autore. Da qui le due formule, sempre valide dal medioevo ad og- gi: «credo ut intelligam» e la diversa ma consimile «intelligo ut credam». riguardo all’uomo sta scritto nel libro dei Salmi: «che cosa è l’uomo per cui tu ti ricordi di lui? , o il figlio dell’uomo che tu ti prendi cura di lui?. L’hai fatto di poco infe- riore agli angeli, l’hai coronato di gloria e di onore, l’hai costituito sopra le opere del- le tue mani. tutto hai posto ai suoi piedi» (Ps. 8, 5-7). Fa eco ireneo, uno dei Padri della chiesa: «l’uomo vivente è la gloria di Dio». concetto già espresso dal greco Sofo- cle: «molte sono le cose mirabili, ma nessu- na è più mirabile dell’uomo» (1° coro del- l’antigone). il libro dei Salmi ribadisce an- cora in sintonia al libro della genesi: La di- gnità dell’uomo è quasi divina perché crea- to ad immagine di Dio. Biagio Pascal, scien- ziato e filosofo, aggiunge: L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante. questa canna ci riporta al libro della ge- nesi: la paura di adamo che scopre di essere nudo, si vergogna, si nasconde davanti a Dio che lo chiama: «ada- mo, adamo, dove sei», cosa è successo, per- ché ti sei così ridotto? È la stessa paura di caino che scopre di avere le mani insan- guinate per avere uc- ciso il fratello abele e fugge, mentre Dio lo incalza. «caino, dov’è tuo fratello? il suo san- gue grida vendetta». È la paura del Sinedrio che teme gesù vivo e morto e si reca da Ponzio Pilato dicendo: «quell’impostore disse che dopo tre giorno risusciterà», bisogna con picchetti armati far custodire la sua sepoltura. È la paura dell’uomo di oggi, l’esistenzialista, che, di- chiarata la morte di Dio, ha progettato di essere Dio ed ha scoperto invece di essere un nulla: da qui la paura, la vita come noia, la vita infelice. L’umanesimo tecnologico si è dimostrato incapace di risolvere l’enigma uomo, mentre il materialismo ateo ha dovu- to rovesciare le mura dell’odio e della divi- sione che aveva osato innalzare. L’ateismo tecnico e pratico, scriverà il pontefice Pio xii nel radiomessaggio del 1956, finisce con il diventare il vero nemico della libertà umana riducendo l’uomo a robot o ad un es- sere inanimato di laboratorio. Pura tecnolo-
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