Gennaio-Febbraio 2019
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVI - Numero 1-2 - Gennaio-Febbraio 2019 6 L’uoMo: queSto granDe MiStero! Don Pietro Pisciotta, Direttore Ufficio Pastorale Scolastica - Diocesi Mazara del Vallo D otato di pensiero e ragione, capace di conoscere amare, è l’unico essere che si pone la domanda: chi sono io?, cosa è l’uomo? Scopro in me una tendenza all’in- finito, chiusa in un fragile involucro che ne- cessita di cure continue. Forse la definizio- ne più valida rimane quella di Pascal che definisce l’uomo: «una canna debole, fragi- le, ma capace di pensare ed amare». non c’è religione, morale, filosofia che non abbia tentato di focalizzare il problema ponendo il progetto «uomo» al centro della trattazione. Si parla oggi dell’uomo concre- to, l’uomo con i suoi problemi esistenziali, l’uomo in rapporto alla tecnica, alla comu- nicazione, alla politica. L’uomo è apparso nella storia del pensie- ro sotto una miriade di raffigurazioni, tutte significative ma tutte diverse; così per Pita- gora è un numero, per eraclito è il divenire, per Parmenide è l’essere. nei grandi sistemi filosofici diventa una idea per Platone, un essere socievole per aristotele, mentre per agostino è l’espressione più alta della crea- zione. nella filosofia immanentista l’uomo rasenta di essere addirittura Dio mentre per Schopenhauer è solo dolore e per Soren Kierkegaard è angoscia. L’uomo che era diventato Dio nell’ideali- smo diventa solo una forza-lavoro nella con- cezione marxista. nella nuova epoca, dove regna tecnologia ed esistenzialismo, l’uomo, che era ritenuto dalla filosofia spiritualista un vero microcosmo della realtà creata dove converge quanto di bello e grande Dio ha creato, la nuova tecnica minaccia di ridurlo ad un robot; e d’altra parte mentre l’esi- stenzialismo progetta per l’uomo di essere un Dio, l’uomo invece sperimenta che la vita è solamente noia, dolore e morte. il proble- ma «uomo» appare così un vero enigma. quella tecnica, che ha inventato beni in- numerevoli per alleggerire la fatica ed offri- re all’uomo tutti i conforti, ha compromes- so la vera essenza dell’uomo; questi oggi appare la vera vittima di quello stesso pro- gresso che avvelena l’aria che respiriamo, il cibo che ci nutre e la stessa acqua, bene comune insostituibile. L’antropocentrismo, che avrebbe dovuto finalmente assicurare gioia, libertà, benes- sere ed offrire il paradiso terrestre, si è ri- velato fautore di guerra, sempre avido di ricchezze in una società dove prevale l’ar- rivismo e lo sfruttamento. con tutte le sue rare conquiste l’uomo si rivela oggi più in- felice di ieri; cerca la verità e rimane diso- rientato e travolto dal relativismo, dalla superficialità e dall’assenza di valori. Da qui il ricorso, soprattutto da parte dei gio- vani, alla droga, all’alcool, al sesso sfrena- to per concludere tante volte nell’omici- dio-suicidio. La famiglia, l’istituto dove l’uomo riusci- va ancora a realizzarsi, a vivere, a trovare pace e sicurezza, oggi va sempre più sgreto- landosi dietro i colpi mancini della paura, della superficialità e di un’angoscia esisten- ziale che attanaglia l’uomo che vive con la paura del domani. La voce della scienza e della fede eppure l’uomo, questo mirabile e miste- rioso essere, nella sua autentica dimensione di corpo ed anima, appare sempre più la sintesi di due realtà diverse ma convergenti da costituire un solo ente «vero microcosmo della realtà creata». Se indagare sull’uomo diventa ogni giorno più difficile, se il miste- ro «uomo» non appare facilmente spiegabi- le, è necessario, come insegna la stessa scienza, scavare nel suo vero Dna. L’uomo si presenta ad un esame macroscopico sin- tesi di corpo e spirito, un corpo che sottostà a tutte le leggi fisiche e un’anima che, at-
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