Gennaio-Febbraio 2019
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVI - Numero 1-2 - Gennaio-Febbraio 2019 18 guato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado». il ministro Berlinguer, a cui si devono fra l’altro il Dpr 275/1999 sull’autonomia delle scuole, la legge sulla parità e lo Statuto delle studentesse e degli studenti, e che aveva però lasciato cadere la citata diretti- va Lombardi (8.2.1996 n.58, con allegati un documento e un curricolo continuo, appro- vato quasi all’unanimità dal cnPi), ha man- dato a chi scrive questo giudizio, che gli fa onore: «Caro Luciano, un grandissimo piacere rileggerti e sentirti sempre molto vicino. Ho visto il parere della Commissione Sena- to sull’insegnamento «Cittadinanza e Co- stituzione». In questo nuovo quadro sono convinto che sia un utile passo avanti e spero che possa essere realizzato efficace- mente. Tuo Luigi» (16 3). Il senso e l’importanza dell’iniziativa dei Sindaci per la legge d’iniziativa popolare torniamo conclusivamente all’iniziativa dei Sindaci, a cui ha dato un contributo an- che l’uciiM, avendo partecipato al gruppo «a scuola di eroi», cui hanno aderito 27 gruppi e associazioni. La xViii Disposizione transitoria e finale della nostra carta aveva ordinato quanto segue: «il testo della costi- tuzione è depositato nella sala comunale di ciascun comune della repubblica, per rima- nervi esposto, durante tutto l’anno 1848, affinché ogni cittadino possa prenderne co- gnizione». a distanza di 70 anni, i Sindaci, molti dei quali allora non erano an- cor nati, nu- trendo qualche dubbio sull’ef- fettiva cogni- zione acquisita da «ogni citta- dino», sui con- tenuti della costituzione, su proposta del sindaco di Firenze nardella, del sindaco di Bari e presidente antonio De- caro e poi dell’intera anci, si sono rivolti ai cittadini stessi, come ho ricordato, per of- frire loro la possibilità di leggere e firmare, ai sensi della stessa costituzione, proposta di legge di iniziativa popolare, redatta in articoli, perché il Parlamento e il governo discutano e decidano, come mi sembra logi- co, se ripristinare, con i dovuti aggiorna- menti, quanto l’assemblea costituente ave- va raccomandato, e i programmi Moro- gronchi degli anni 50 avevano in qualche modo realizzato, sotto il nome di educazio- ne civica. È amaro ricordare che Moro fu as- sassinato nel 1978 da «sessantottini» che verosimilmente non avevano studiato e assi- milato il messaggio centrale della costitu- zione. Lo aveva capito invece , vissuto e rac- comandato agli amici, ante litteram , al ter- mine di una lotta di liberazione seria e drammatica, non ideologica e delirante, lo studente diciannovenne giacomo ulivi, pub- blicata in una delle Lettere dei condannati a morte della Resistenza , prima di essere fucilato dai fascisti, il 10 novembre del 1944, sulla Piazza grande di Modena: «Do- vete convincervi e prepararvi a convincere, non a sopraffare gli altri, ma neppure a ri- nunciare». È la lezione migliore che possia- mo ricavare da un ‘68 ricco di equivoci ma anche di slanci e di inconsapevole amore per una costituzione, in complesso non stu- diata e non capita.
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