Gennaio-Febbraio 2019

perfezionamento inserito in gruppi sociali quali la chiesa, la Scuola, il mondo del la- voro, la vita economica, politica e sociale. Gli enigmi dell’uomo L’umanesimo cristiano non è ciecamente ottimista perché riconosce le debolezze dell’uomo, questo soggetto mirabile di di- ritti e di doveri. in questo essere si annida qualcosa che turba: l’egoismo, il dolore, la morte. nel mondo, di cui l’uomo è parte in- tegrante, che è «cosmo», cioè ordine, bel- lezza, armonia, c’è anche debolezza, ten- denze tortuose, maremoti e terremoti di ogni genere. Per spiegare questi enigmi i manichei inventarono le due divinità (il dio del bene e il dio del male), altri pensarono alla volontà cieca che guida le cose o al ca- os in contrapposizione al cosmo o ad una di- vinità cattiva che si diverte a far soffrire. L’umanesimo cristiano, illuminato dalla fe- de, non solo scopre la causa del male, ma ne appresta il rimedio. Dio è amore e solo il peccato di orgoglio e di superbia dell’uomo, creato a immagine di Dio, ha trascinato l’uomo alla deriva, lontano da Dio; l’uso perverso della libertà ha generato il disordi- ne fisico e morale e l’uomo, a sue spese, ha sperimentato le triste conseguenze del pec- cato. La promessa di un Salvatore da parte di Dio, l’incarnazione della Sapienza eterna nel seno della Vergine e la passione e morte di gesù, offertosi al Padre come vittima di riconciliazione, ha ristabilito l’ordine con- culcato. nasce così la chiesa, questa grande famiglia e popolo di Dio. a 50 anni ed oltre dalla pro- mulgazione della Gaudium et Spes (e degli altri documenti del Vaticano ii) risultano assai valide le considerazioni conciliari sulle cause del male nel mondo ma anche i rimedi che i padri del concilio hanno evidenziato. L’uo- mo e il mondo sono usciti per- fetti dalle mani di Dio tanto che nel libro della genesi si legge: «…e Dio vide che tutte le cose che aveva fatto erano molto buone» (gen. 1, 31). L’uomo sin dalla creazione è stato dotato della libertà. L’uso perverso di essa scatenò il disordine, il caos e la morte; l’uomo sco- prì dopo il peccato di essere «nudo»: nudo perché aveva perduto tutto, nudo per il suo arrivismo ed orgoglio, nudo per aver perdu- to la grazia e l’amicizia con Dio. L’incarna- zione della Sapienza eterna (il Verbo) nel seno della Vergine di nazareth, l’ubbidienza fiduciosa di Maria al messaggio divino, meri- tò l’incarnazione del Figlio di Dio e l’inizio della « restauratio magna » attuando così il progetto divino: «metterò inimicizia tra te e la donna… e verrà colei che ti schiaccerà la testa». questa dottrina della Gaudium et Spes rivela ancora oggi, anzi oggi più che mai, tutta la sua freschezza ed incisività. Duemila anni di storia non hanno mini- mamente offuscato la chiarezza del messag- gio cristiano rivissuto e proclamato nel con- cilio Vaticano ii, indetto e presieduto da giovanni xxiii ed ultimato e chiuso da papa Paolo Vi. in piena sintonia all’antropologia espressa dalla Bibbia, in opposizione alle teorie antropologiche sorte nell’età moder- na e sostenute da filosofi storici, poeti e scrittori, la chiesa del terzo millennio della cristianità si pregia presentare al mondo in chiave attuale le linee fondamentali di quell’umanesimo cristiano, che si affermò nel Medioevo con la Patristica e raggiunse la sua massima espressione con lo Spirituali- smo di agostino e la Scolastica di tommaso d’aquino. il concilio Vaticano ii con la Gaudium et Spes all’uomo di oggi ripropone gli stessi te- mi con chiarezza, luce e vitalità. 10 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVI - Numero 1-2 - Gennaio-Febbraio 2019

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