Supplemento al n. 1-2-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - supplemento al numero gennaio-febbraio 2013 7 sioni e scontri di vedute specie circa «le fonti della rivelazione», tematica già ogget- to degli studi ratzingeriani su San Bonaven- tura. È invitato a stendere uno schema sul rapporto Scrittura e Tradizione; la questio- ne, a lungo discussa e rielaborata, è il docu- mento base della Costituzione «Dei Ver- bum» , ancora non del tutto recepita. Il Suo contributo è notevole sia nella stesura della «Sacrosanctum Concilium» sulla Liturgia e della «Lumen Gentium» su natura e orga- nizzazione della Chiesa, definita da Paolo VI la «magna charta» del Vaticano II, che nell’elaborazione dei Decreti. La seconda parte dei lavori conciliari è ancora più impegnativa, dovendo affrontare i problemi del rapporto Chiesa-mondo mo- derno, escatologia cristiana e progresso se- colare, dialogo interreligioso: tutte questio- ni da dirimere dal punto di vista teologico ma anche strutturale, che, in qualche caso, giungono a definizione per l’intervento illu- minato di Paolo VI. Le Dichiarazioni «Nostra Aetate» sulle relazioni con le religioni non cristiane e «Dignitatis Humanae» sulla li- bertà religiosa,insieme alla Costituzione «Gaudium et spes», costituiscono una trilo- gia a cui il teologo Ratzinger dà un contri- buto rilevante. Questi temi per altro Egli riprende nei suoi scritti successivi e su di essi poggia il Suo Magistero. La notorietà acquisita durante il Concilio ha ormai carattere internazionale: da alcuni è considerato «progressista», da altri «conser- vatore», forse per la Sua percezione del ri- schio che il processo di riforma conciliare pos- sa ridursi ad esteriore «ammodernamento». Oggi osserva come il Concilio non sia stato correttamente interpretato e i documenti emanati siano stati banalizzati anche all’in- terno della Chiesa stessa. Dice: «…c’era il Concilio dei Padri – il vero Concilio -, ma c’era anche il Concilio dei “media”. Era qua- si un Concilio a sé, e il mondo ha percepito il Concilio tramite questi… e mentre il Con- cilio dei Padri si realizzava all’interno della fede, ….che cerca di comprendere i segni di Dio, …il Concilio dei giornalisti …si è realiz- (8) Da Giovanni Paolo II gli fu assegnata la sede suburbicaria di Velletri – Segni (5 aprile 1993) e successivamen- te la sede suburbicaria di Ostia (20 novembre 2002). zato all’interno delle categorie dei “media” di oggi, cioè fuori dalla fede, con un’erme- neutica diversa. Era un’ermeneutica politi- ca: …lotta politica, …lotta di potere tra di- verse correnti nella Chiesa …quella parte … più confacente con il loro mondo. Il Concilio virtuale era più forte del Concilio reale…» . Per i cinquant’anni del Vaticano II, con la Lettera apostolica «Porta fidei» , Benedetto XVI indice l’Anno della fede (11.10.2012/ 24.11.2013) invitando ad una conversione autentica per orientare con un nuovo crite- rio d’intelligenza la nostra vita, esortando a «lavorare perché il vero Concilio, con la sua forza dello Spirito Santo, si realizzi e sia re- almente rinnovata la Chiesa» . Il Magistero romano Arcivescovo e subito dopo cardinale (1977) con titolarità della parrocchia romana Santa Maria Consolatrice al Tiburtino (8), per nomina di Paolo VI, del quale gode forte apprezzamento ed al quale può essere acco- stato per diverse affinità, è tra i membri del Conclave alla improvvisa morte di papa Mon- tini (Castel Gandolfo, 6 agosto 1978). L’elezione di Albino Luciani, papa Gio- vanni Paolo I, ed il suo brevissimo pontifica- to inducono il Sacro Collegio ad una presa di coscienza: «Che cosa vuole da noi Dio in questo momento?... Dio intendeva comuni- carci qualcosa». Si temono pressioni delle forze di sinistra e dell’URSS sull’Europa oc- cidentale; di fronte a ciò emerge la necessi- tà di una guida forte per la Chiesa, senza «…nessun compromesso storico» , e «si pro- fila l’identikit di un Papa proveniente d’Ol- trecortina» . Karol Wojtyla, eletto il 16 otto- bre 1978, al secondo giorno di votazioni, prende il nome di Giovanni Paolo II. La stima precedentemente manifestata dal cardinale di Cracovia nei confronti del “Collega” di Monaco, l’impegno condiviso per «una rinnovata e corroborante medita- zione sulla natura e sulla funzione, sul mo- do di essere e di operare della Chiesa» prendono forma con gli incarichi che il nuo- vo Papa gli conferisce: Prefetto della Con-
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