Supplemento al n. 1-2-2013

6 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - supplemento al numero gennaio-febbraio 2013 Nella primavera del 1977 riceve a Rati- sbona la visita del nunzio Del Mestri che Gli consegna una busta contenente la nomina, assolutamente inaspettata, ad Arcivescovo di Monaco e Frisinga. È confuso, interdetto, titubante ma accetta. Alla vigilia della Pen- tecoste, nella ricostruita cattedrale di Mo- naco, la consacrazione episcopale cambia il cammino della sua vita. Il 27 giugno dello stesso anno, Paolo VI lo nomina cardinale, definendolo «insigne maestro di teologia» . Al compimento dei suoi settant’anni Egli scrive: «Per me quello che è cominciato con l’imposizione delle mani durante la consa- crazione episcopale… è ancora l’adesso del- la mia vita». Altrove confessa: «…mi senti- vo chiamato a una vita di studioso e non avevo mai avuto in mente niente di diver- so…» e, come segno di continuità col passa- to, si dichiara anche nel nuovo compito «collaboratore della verità» . Facendo un parallelo con Agostino che «aveva scelto la vita dell’uomo di studio e Dio lo aveva de- stinato a fare l’“animale da tiro”, il bravo bue che tira il carro di Dio in questo mon- do», sente lo stesso volere di Dio: «…sono divenuto la tua bestia da soma e proprio così io sono vicino a te» . Degli onori/oneri del suo Ministero parle- remo più avanti, quanto fin qui riportato, sia pure per brevi tratti, penso faccia com- prendere l’umanità di questo Papa, l’umiltà nel raccontare di sé, l’incommensurabile spirito di servizio a Cristo, alla Chiesa, al mondo, a ciascuno di noi, la responsabilità con cui si è fatto carico dei più gravosi e di- versi problemi, la crisi di coscienza che lo ha condotto alla scelta sofferta e coraggiosa di lasciare la funzione ministeriale per ac- compagnare, con serena ed incrollabile fe- de, la Chiesa in questo passaggio epocale. Il Concilio Vaticano II La frequentazione romana inizia con l’avvio del Concilio Vaticano II, annunciato da Giovanni XXIII poco dopo la Sua elezione e convocato l’11 ottobre 1962. L’evento de- sta incontenibile entusiasmo e grande spe- ranza per il rinnovamento della Chiesa, na- sce l’attesa di una nuova Pentecoste. Il cardinale di Colonia, Joseph Frings, che aveva avuto modo di conoscere il giova- ne studioso e di apprezzarlo in diverse oc- casioni, lo vuole con sé come consulente teologico (6), ma già al termine della prima sessione Joseph Ratzinger riceve la nomina ufficiale di perito del Concilio. È il tempo in cui conosce personalità influenti ed instaura relazioni a livello ecclesiastico mondiale. Avendo a disposizione le «Schemate» (7) sui temi da affrontare, la ricerca del giova- ne teologo è profonda ed appassionata. Già dal primo giorno appare chiaro come i Padri conciliari si sentano soggetto attivo e re- sponsabile e non presenze passive .La di- scussione su «Chiesa ad intra» e «Chiesa ad extra» , riforma della liturgia, ecumenismo procede con l’approfondimento di principi basilari da condividere. Non mancano ten- (6) Dell’esperienza vissuta durante il Concilio Benedetto XVI ha parlato nell’incontro quaresimale con il clero di Ro- ma lo scorso 14 febbraio 2013. Racconta un aneddoto: «Io ero stato nominato nel ’59 professore all’Università di Bonn, dove studiano gli studenti, i seminaristi della diocesi di Colonia e di altre diocesi circostanti. Così, sono ve- nuto in contatto con il Cardinale di Colonia, il Cardinale Frings. Il Cardinale Siri, di Genova – mi sembra nel ’61 - aveva organizzato una serie di conferenze di diversi Cardinali europei sul Concilio e aveva invitato anche l’Arcive- scovo di Colonia a tenere una delle conferenze con il titolo: Il Concilio e il mondo del pensiero moderno . Il Cardinale mi ha invitato – il più giovane dei professori – a scrivergli un progetto; il progetto gli è piaciuto e ha proposto alla gente, a Genova, il testo come io l’avevo scritto. Poco dopo, Papa Giovanni lo invita ad andare da lui e il Cardinale era pieno di timore di avere forse detto qualcosa di non corretto, di falso, e di venire citato per un rimprovero, forse anche per togliergli la porpora. Sì, quando il suo segretario lo ha vestito per l’udienza, il Cardinale ha detto: «Forse adesso porto per l’ultima volta questo abito». Poi è entrato, Papa Giovanni gli va incontro, lo abbraccia, e dice: «Grazie, Eminenza, lei ha detto le cose che io volevo dire, ma non avevo trovato le parole» . (Trascritto da una «chiacchierata» a braccio). Così il Cardinale sapeva di essere sulla strada giusta e mi ha invitato ad andare con lui al Concilio, prima come suo esperto personale; poi, nel corso del primo periodo - mi pare nel novembre ’62 – sono stato nominato an- che perito ufficiale del Concilio. (7) Documenti preparatori sulle tematiche da discutere e approvare, incentrate principalmente sulla Chiesa, avendo il concilio Vaticano I lasciato in sospeso molte questioni, per l’interruzione dei lavori a causa della guer- ra franco-prussiana nel 1870.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=