Supplemento al n. 1-2-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - supplemento al numero gennaio-febbraio 2013 5 arcivescovo impose le mani su di me, un uc- cellino – forse un’allodola – si levò dall’alta- re maggiore del- la cattedrale e intonò un picco- lo canto gioioso; per me fu come se una voce dall’alto mi di- cesse: va bene così, sei sulla strada giusta». Celebra la prima Messa nella par- rocchia di Sant’Osvaldo a Traunstein tra la gioia di tutti i Suoi cari. Inizia il ministero a Monaco, come coadiutore di un instancabile parroco molto avanti negli anni, con un no- tevole carico di compiti pastorali, 16 ore d’insegnamento di religione in 5 classi, l’im- pegno forte del dottorato in teologia , che conclude nel luglio del 1953 discutendo, summa cum laude , la tesi «Popolo e casa di Dio nella dottrina agostiniana della Chie- sa» . Successivamente si prepara all’abilita- zione per la libera docenza affrontando un tema di teologia fondamentale, il concetto di rivelazione con riferimenti a Bonaventura e a Gioacchino da Fiore. È un lavoro intenso e complesso, tribolato; la tesi dal titolo «La teologia della storia di san Bonaventura» corre il rischio di essere ricusata perché vi- ziata da eccessivo modernismo rispetto ai criteri normalmente adottati (5). Finalmente l’11 febbraio 1957 la tesi viene accettata, il 21 viene discussa e la libera docenza assicu- rata, ma «non riuscii quasi a provare gioia, tanto si faceva sentire ancora l’incubo di quel che avevo passato» . Riceve subito la nomina di libero docente all’università di Monaco, il 1° gennaio 1958 quella di professore di teologia fondamenta- le e dogmatica presso il seminario filosofico- teologico di Frisinga, è invitato alla cattedra di teologia fondamentale all’università di Bonn, «quasi un sogno» , ove inizia con entu- siasmo le lezioni il 15 aprile 1959, in un cli- ma ricco di stimoli e di opportunità. Tra i rapporti positivi instaurati, quello con il cardinal Frings è il più rilevante perché Gli consentirà di prendere parte attiva al Concilio. Nel 1963, dietro varie insisten- ze, opta per l’insegnamento di dogmati- ca presso l’università di Munster. La no- stalgia del Sud lo induce a spostarsi an- cora e va a Tubinga, ove in brevissimo tempo dilaga una politicizzazione esa- sperata da ideologie marxiste; è allora che attiva un corso rivolto a studenti di tutte le facoltà, le cui lezioni sono state successivamente raccolte e pubblicate in un volume dal titolo «In- troduzione al cristianesi- mo». Conteso da molte uni- versità, mal- grado sia stanco di spo- starsi, accet- ta la cattedra di dogmatica presso la nuova sede accademica di Ratisbona, sia per poter lavorare in un ambiente più tranquillo, sia per avvicinarsi al fratello Georg, maestro della cappella del duomo e direttore dei «Piccoli Cantori della Cattedrale di Ratisbona». Nello stesso perio- do è chiamato da Paolo VI a far parte della Pontificia Commissione Teologica Interna- zionale ed è tra i co-fondatori della rivista Concilium ritenuta «progressista». Nel 1972, insieme con Hans Urs von Bal- thasar, Henri de Lubac, Walter Kasper e al- tri, fonda la più importante rivista teologica contemporanea, Communio , oggi pubblicata in diciassette lingue, e ad essa collabora alacremente fino alla Sua elezione al soglio pontificio. (5) Il lungo studio sul rapporto tra il concetto di storia della salvezza e l’idea di rivelazione sarà, per il perito Joseph Ratzinger , base portante nella stesura dei documenti conciliari.
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