Supplemento al n. 1-2-2013
4 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - supplemento al numero gennaio-febbraio 2013 ne, assieme ai seminaristi suoi compagni, è chiamato nei servizi di contraerea a Mona- co; tre volte la settimana può seguire le le- zioni al Maximilian Gymnasium . Nel 1944 c’è «la chiamata al servizio lavorativo del Reich» di cui conserva «un ricordo oppri- mente» ; in particolare rammenta il rituale della vanga (4), oltre alle ferite mostruose della guerra. Pur tra molte difficoltà, è «felice» per il ritorno a casa, ma resta sotto il vincolo del servizio militare. Con l’arrivo degli americani è individuato tra i prigionieri di guerra e trasferito in un campo aperto nei pressi di Ulma con circa 50.000 prigionieri, trascorre un periodo di stenti, ma la speranza non vien meno poi- ché può intravvedere entro i limiti dell’oriz- zonte la più alta torre in pietra in stile goti- co del mondo, quella del Duomo di Ulma in Germania. Nel contempo non trascura di annotare a matita gli eventi quotidiani su un quaderno gelosamente nascosto. Il foglio di congedo (19 giugno 1945) gli riapre la via del ritorno a Traunstein. «I mesi successivi… ritrovata libertà… tra i più bei ricordi della mia vita…» scrive; lavora per la ricostruzione del seminario semidistrutto; inizia ad interessarsi di filosofia e teologia. Dal 1946 al 1951, a Frisinga prima e suc- cessivamente a Monaco di Baviera, i giovani seminaristi, riconoscenti alla Chiesa, consi- derata unico punto di riferimento e sola fonte di speranza, hanno «fame di cono- scenze» , accresciutasi «negli anni della de- solazione» , vogliono recuperare e rinasce- re, mettendosi in ascolto anche dei contem- poranei, al di là degli studi teologici. Il gio- vane Ratzinger studia e si appassiona agli scritti di Romano Guardini, Josef Pieper, Theodor Hacker, Peter Wust, Martin Buber; quest’ultimo Gli fa conoscere il personali- smo e ne segna «profondamente il cammi- no spirituale» che lega al pensiero di Ago- stino. In particolare è attratto dalla Filoso- fia della libertà di Aloys Wenzel e da La svolta del pensiero di Theodor Steinbuchel, i quali danno un’immagine aperta del mon- do, una nuova visione metafisica che si al- lontana dal determinismo storico e dal mec- canicismo delle scienze, dando spazio al- l’Ignoto ed a Dio. Sono tematiche riprese anche durante il Pontificato. In relazione agli studi teologici di Monaco, in cui era dominante l’interesse intellettuale più che quello pastorale, richiama alcune fi- gure significative che allargano gli orizzonti culturali della facoltà: Michael Schmaus, dogmatico distaccato dallo schema neoscola- stico e orientato al movimento liturgico, ai Padri e alla Scrittura; Josef Pascher, il teolo- go della pastorale; Klaus Morsdorf, che vede il diritto canonico come disciplina teologica; Friedrich Wilhelm Maier, esegetico del Nuovo Testamento, liberale contestato, ma che crea un approccio più diretto con i testi, su- perando inutili cristallizzazioni. Egli scrive: «A distanza di quasi cinquant’anni posso ve- dere anche il positivo: il porre in maniera aperta e sgombra da pregiudizi delle doman- de… una nuova immediatezza con le Sacre Scritture… l’equilibrio tra liberalismo e dog- ma aveva una sua specifica fecondità». Nel duomo di Frisinga riceve l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1951, festa dei Santi Pietro e Paolo. Il Suo ricordo è toccante per- ché denota una sensibilità sconosciuta ai più, di contro alla fredda intransigenza che talora Gli viene attribuita: «Non si deve essere su- perstiziosi, ma nel momento in cui l’anziano (4) Il culto della vanga , che simboleggiava il lavoro come forza liberatrice, era strumento importante nelle ce- rimonie militari: andava portata a spalla, doveva essere lucidata alla perfezione e custodita come cosa sacra. La stessa vanga fu indice della capitolazione della Germania, quando la si vide appoggiata al muro, sporca di argilla, non più oggetto di culto ma restituita alla funzione di strumento d’uso quotidiano.
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