Supplemento al n. 1-2-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - supplemento al numero gennaio-febbraio 2013 23 IL PAPA EMERITUS , JOSEPH RATZINGER Onesimus Kamau, Parroco «Maria SS. Annunziata» - Castelvetrano (TP) C he ne pensi di questa vicenda del Pa- pa che ha rinunciato al suo incarico? Mi è stata posta questa domanda che sembra semplice, ma a mio avviso questa domanda racchiude in sé le dinamiche dell’auto coscienza ecclesiale del mondo cattolico attuale. Se Ratzinger non fosse diventato un pre- te cattolico, sicura- mente egli avrebbe fatto la vita di un pro- fessore. Il maestro mette in primo posto il messaggio che deve co- municare e non con- fonde la sua persona e la verità che egli è im- pegnato a trasmettere. Forse questo spiega perché il numero delle persone che andavano ad ascoltare le udienze del Papa, in questi ultimi otto anni circa, sia così aumentato. La gente andava, non a vedere il Papa, ma ad ascoltare il Papa, che è diverso. L’uomo odierno è alla ricerca di una parola adegua- ta alla sua domanda di fondo. Il Papa emeri- to aveva intuito quest’anelito dei suoi con- temporanei e, come un bravo maestro, non ha voluto mai attirare gli uomini a se stes- so, al culto della sua persona, ma ha sem- pre offerto la «Parola», senza mai eclissar- ne la luminosità con ragionamenti compro- mettenti. Questa Parola ha un volto, ha un nome ed è Gesù Cristo, la vera speranza dell’umanità. Per apprezzare questa figura emblematica del nostro tempo, la dobbia- mo guardare secondo quest’ottica. All’inizio del suo ministero petrino, Rat- zinger si è definito così: «Un semplice e umile servo nella vigna del Signore». La Chiesa è la vigna del Signore. Infatti Gesù adopera questa immagine in alcune delle sue parabole. Nel vangelo di Matteo 21,33- 43, Gesù parla di un padrone della vigna e fa notare come questo straordinario padro- ne corrisponda alla figura di Dio. Egli ama e cura la sua vigna che è il popolo dell’allean- za. Egli fa notare, altrettanto, la radice della colpa dei vignaioli ribelli e omicidi, che vogliono farsi essi stessi padroni: l’ave- re pensato di potere ignorare che invece c’è il padrone della vigna. Infatti l’unico padrone della vigna del Signore resta lo stesso Signore. Ed è Lui che chiama a lavo- rare nella vigna in quell’ora del giorno in cui egli vuole ( Cf. Mt 20,1-6 ). Il servizio della Chiesa deve essere considerato un «impagabile onore», un vero privilegio ( Cf. l’orazione colletta della xxv domenica anno A ). Ratzinger ha maturato questa coscienza ecclesiale in modo esemplare. Tutti i suoi insegnamenti indicano una sempre maggiore consapevolezza di che cosa significhi essere Chiesa di Cristo. Più di una volta ci ha fatto ricordare che la Chiesa non è nostra perché l’abbiamo fabbricata, ma è nostra perché ci è stata donata. Occorre dunque l’atteggia- mento giusto per vivere il nostro amore alla Chiesa: la gratitudine. Nella Chiesa, il Figlio di Dio viene incontro agli uomini. Ed è nel- l’incontro con Lui che abbiamo la comunio- ne con il Padre nello Spirito Santo. È un do- no incredibile il fatto che noi stessi siamo resi partecipi del rapporto di Gesù col Pa- dre. C’è, anche, donato il suo Spirito di co- noscenza e di amore. Lo stesso Spirito ci si- gilla al Figlio e ci lega a tutti coloro che so- no uniti allo stesso Figlio. Dunque la Chiesa ci permette di sperimentare la comunione con Dio e con gli uomini. Nella professione della nostra fede cri- stiana e cattolica, diciamo «credo la chie- sa…» con questa affermazione, vogliamo di-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=