Supplemento al n. 1-2-2013
20 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - supplemento al numero gennaio-febbraio 2013 che solo pochi decenni fa era impensabile (si pensi ai casi del riscaldamento climatico o a quello degli incidenti nella produzione di energia, nella estrazione e nel trasporto di petrolio o alla sicurezza dei siti che rice- vono rifiuti altamente inquinanti). Nell’as- solutismo della tecni- ca diviene lecito fare tutto ciò che si può fare separando il pro- gresso tecnologico dai suoi costi, dalla sua valutazione mo- rale e, quindi, dalla sua responsabilità che viene rimossa dal relativismo. «L’azio- ne dell’uomo sulla terra, quando è ispi- rata e sostenuta dal- la carità, contribuisce all’edificazione di quella universale Città di Dio verso cui avanza la storia della famiglia umana»(7). Di qui l’esigenza sottolineata dal Papa di un governo planetario che dia luogo a un Nuovo Ordine Economico Mondiale. Esso do- vrebbe dare una risposta efficace anche alla crisi attuale usando il metodo della sussi- diarietà (delineato nel 1931 da Pio XI nella Quadragesimo anno ). Seguendo questo prin- cipio, la potestà decisionale va attribuita al livello su cui principalmente ricadono gli ef- fetti delle decisioni prese. Comunque la proposta di Benedetto XVI è quella di affi- dare il governo della globalizzazione a una autorità policentrica (poliarchica) costituita da più livelli e da piani diversi e coordinati fra loro, non fondata esclusivamente sui po- teri pubblici ma anche su elementi della so- cietà civile, seguendo l’intuizione sturziana, ovvero i corpi intermedi fra Stato e mercato (famiglie, associazioni, casse rurali e arti- giane) . L’economia della reciprocità è meno ricca di senso della gratuità, ma ci aiuta nello sforzo di capire ciò che ci unisce e ciò che ci divide. È interessante notare, a que- sto riguardo, che le banche di credito coo- perativo hanno seguito politiche meno pro- pense al rischio nella composizione del pro- prio attivo e hanno recentemente distacca- to le altre banche di credito ordinario per i maggiori servizi resi alla clientela. Questa le ha ripagate consentendo loro una gestio- ne più sana e solida, in controtendenza con la crisi del resto del sistema bancario. Benedetto XVI afferma che l’umanesimo vero e integrale deve essere aperto all’As- soluto. «Quando Dio viene eclissato, la no- stra capacità di rico- noscere l’ordine na- turale, lo scopo e il »bene« comincia a svanire». Questa af- fermazione può es- sere condivisa da molti e vale per tut- te le religioni. Al non credente, che si ritiene portatore di una morale autono- ma, si chiede, rove- sciando la polemica consueta, di non censurare, anzi di ricono- scere una morale eteronoma nel momento in cui ne condivide i valori fondanti. Carità e verità possono essere compresi e condivisi anche dalla ragione umana, che anzi può farne una «base» universale, globale, di di- alogo tra tutti gli esseri umani, le nazioni, le culture. Ma è arduo sostituire un’etica deontologica a quella consequenziale coe- rente con una filosofia materialista, in as- senza dell’amore divino e quindi di un oriz- zonte temporale infinito per gli individui. La mancanza di questa prospettiva non ha impedito tuttavia a Kant di teorizzare l’im- perativo categorico dell’azione morale indi- pendente da un corrispettivo. Questa etica deontologica richiede una fede prometeica nell’uomo tale da rinunciare alla tentazione dell’azione non morale. D’altra parte, al- l’interno di un’etica consequenziale di oriz- zonte finito, è invece razionale ridurre l’es- sere all’avere. L’enciclica propone un cammino volto a infondere la fiducia al posto della rassegna- zione attraverso un sapere vero e libero dai poteri politico, economico, ecclesiastico. In questo senso, la ricerca della verità conduce a indicare le contraddizioni nell’azione delle istituzioni internazionali che hanno fallito sovente nei loro obiettivi più nobili e condi- visi proprio perché la loro proposta di rego- lamentazione obbedisce a un’etica conse-
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