La Scuola e l'Uomo - n. 11-12- Novembre-Dicembre 2020
Lo Scaf fale LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2020 41 Dal lo Scaf fale al lo Schermo DANTE, UN UOMO NEL SUO TEMPO Sabato 11 giugno 1289, giorno di San Barnaba, l’esercito fio rentino che marciava attraver- so il Casentino per invadere il territorio di Arezzo arrivò in vi- sta del castello di Poppi questo è l’incipit di Alessandro Barbe- ro nel suo libro su Dante che ci presenta il suo protagonista nel sangue e nel sudore della batta- glia di Campaldino, con la quale apre il racconto della sua vita. Il professore universitario pratica la volgarizzazione come servizio civico ma sempre con l’attento scrupolo dello storico, ci propone una biografia pensa- ta e redatta secondo un’ottica speciale: non solo e non tanto «storia di un uomo», sia pure di un protagonista, ma storia delle vicende di un protagonista nel contesto del suo tempo: storia di un’epoca della quale vengo- no attraversati tutti gli aspetti, dall’istituzionale all’economico al quotidiano all’intimo. Di Dan- te nel racconto, storicamente e scientificamente esemplare, troviamo le giovanili frustrazio- ni di aspirante a una vita aristo- cratica alla quale la sua nascita familiare lo avrebbe destinato e le storie degli avi, l’innamo- ramento e l’amore; la passione politica e la condanna (forse) ingiusta e le pene dell’esilio nel quale Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale , e la speranza di gloria… Lo stesso Barbero afferma: ho scritto la vita di Dante come se non avesse scritto la Divina Commedia. Ho cercato di rico- struire tutti quegli aspetti del- la sua vita che sono gli stessi della vita di un uomo del 1200 o del 1300, indipendentemente dal fatto che lui fosse un gran- de poeta […] ho diviso la vita di Dante in due parti: fino al 1301 è un uomo agiato, che vive di rendita, che si può dedicare agli studi, a letture, amori e sport. E poi scopre la politica e si but- ta nell’agone, sempre da per- sona che vive in una delle capi- tali del mondo e che ha i mezzi e la preparazione culturale per primeggiare. Ma poi vincono i suoi nemici, lui è esiliato, e vive per vent’anni aggrappato prima alla speranza di ritorna- re a Firenze, poi alla speranza di diventare famoso grazie al suo poema, per riscattare la povertà e lo sbandamento in cui è precipitata la sua vita. Un uomo che ha avuto un’esisten- za piena di fatiche, emozioni, delusioni . (Giornale di Brescia 25 giugno 2020) Nello svolgersi della biografia Barbero pone da par suo i problemi e gli inter- rogativi del caso, fornisce gli elementi per possibili soluzioni, ma lascia al lettore l’onere del- la risposta. Lo storico, che non dimentica mai di esserlo anche da romanziere, replica facendo di continuo implicitamente no- tare che un libro significativo non risponde a tutti i problemi posti, ma apre nuovi problemi, rivela nuovi a volte impensati orizzonti. Un libro che ti impe- gna e ti chiama in causa in pri- ma persona, in cui autore e let- tore collaborano nel costruire il significato e il senso del raccon- to. ( Redazione ) PARLIAMO DI/A SCUOLA Un testo scritto da una do- cente impegnata nel suo lavoro con professionalità e passione, che ci aiuta a riflettere sul no- stro e sull’evoluzione o invo- luzione della scuola nel nostro tempo. Un dialogo incessante, quel- lo della protagonista Nilde, docente in un Liceo, tra lei e i suoi alunni: li indirizza a ra- gionamenti profondi ed intimi lottando contro la genericità di pensiero e la pochezza d’e- spressione, verbale e scritta, che caratterizza i nostri tempi. Così facendo Nilde cerca di penetrare la corazza di super- ficialità dei suoi ragazzi per renderli consapevoli delle loro potenzialità. Il racconto è anche un con- fronto continuo con i genitori, i colleghi, i presidi di ieri e di oggi. In una serie sistematica di rimandi e flashback, la pro- tagonista si rapporta, infatti, costantemente con il proprio passato di giovane insegnante di alunni difficili in una media dell’hinterland milanese e con la sua stessa vicenda di scolara e studentessa «precaria» di una scuola che escludeva gli imper- fetti, quelli che, per esempio, si muovevano in carrozzina. Una lettura piacevole, scor- revole e a tratti ironica che ci mostra la trasformazione della scuola da istituzione in divenire e capace di cambiare la realtà degli alunni, a un organismo che rincorre freneticamente le mo- de per attirare l’utenza, «navi- gando a vista» ( Redazione ). MIRACOLO E INGANNO IL CINEMA DE LA PICCOLA FIAMMIFERAIA Chi dice che il cinema è nato nel 1895, e precisamente quan- do i fratelli Lumière presenta- A lessandro B arbero , Dante, La- terza, Bari, 2020, pp. 361, € 19,00 E lda B iagi , La buona scuola, Editore Albatros il Filo, Roma, 2020, pp. 280, € 16,50
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