La Scuola e l'Uomo - n. 11-12- Novembre-Dicembre 2020
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2020 31 novativo è rappresentato dalle nuove moda- lità di organizzazione dell’insegnamento, in cui viene disposta l’integrazione funzionale dell’educazione alla cittadinanza all’interno dei curricoli nazionali in relazione al tema cross-curricolare. È interessante vedere co- me tale principio di trasversalità sia letto anche in relazione alle pratiche educative extrascolastiche nel senso sopra previsto. Il richiamo alla trasversalità, punto sul quale si insiste a ragion veduta, coinvolge anche la sfera del docente, a cui è riservato il potenziamento specifico delle competen- ze. Sul punto, inoltre, si differenzia l’inse- gnamento trasversale delle scuole del primo ciclo, che deve essere «affidato, in contito- larità, a docenti sulla base del curricolo», dalle scuole del secondo ciclo, in cui esso è invece «affidato ai docenti abilitati all’inse- gnamento delle discipline giuridiche ed eco- nomiche, ove disponibili nell’ambito dell’or- ganico dell’autonomia». Contestualmente, l’art. 6 reca ulteriori previsioni riguardo la formazione dei docenti specificando che «una quota parte pari a 4 milioni di euro an- nui a decorrere dall’anno 2020 è destinata alla formazione dei docenti sulle temati- che afferenti all’insegnamento trasversale dell’educazione civica». Riguardo le tempistiche dell’insegnamen- to, l’art. 2 comma 3, prevede che per ogni anno di corso l’orario «non può essere infe- riore a 33 ore annue, da svolgersi nell’am- bito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti». Aggiungendo di seguito che al fine di raggiungere tale orario gli istituti scolastici potranno ricorrere alla gestione autonoma dell’organizzazione cur- ricolare, tenendo conto che l’attuazione dei provvedimenti riportati non deve produrre «incrementi» o «modifiche» dell’organico del personale scolastico, né un aumento delle ore fissate per ogni insegnamento ri- spetto all’orario obbligatorio attualmente in vigore negli ordinamenti scolatici (art. 2, comma 8). Un altro profilo importante accan- to all’organizzazione dell’insegnamento dell’educazione civica, riguarda i contenu- ti rilevati dalla legge. Alla luce del quadro europeo occorre analizzare le modalità con cui viene definito il curricolo nazionale, in attivo all’interno dell’area disciplinare fa- vorisca quel senso civico rivolto alla realiz- zazione di una comunità sociale aperta. In particolare, tenendo conto della sua funzio- ne formativa, essa contribuisce allo sviluppo delle competenze necessarie allo sviluppo della preparazione scolare del singolo per la partecipazione alla vita civica, culturale e sociale della comunità. Le marco aree in- dividuate per lo sviluppo delle competenze generali si distinguono in quattro proces- si interconnessi, composti unitariamente dall’interazione efficace e costruttiva con gli altri, dal pensiero critico, dall’agire in modo socialmente responsabile e dall’agire in modo democratico. Come si legge nell’art. 1 della legge del 2019, infatti, «l’educazione civica contribui- sce a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e con- sapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri». All’interno del comma 2, viene anche ribadito che essa «sviluppa nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzio- ni dell’Unione europea» (Cfr. Corradini-Mari, Educazione alla cittadinanza e insegnamen- to della Costituzione , 2019). Vengono dun- que brevemente riassunti i principi ispiratori che storicamente hanno contribuito alla re- cente elaborazione. Per quanto riguarda l’insegnamento tra- sversale dell’educazione civica, da una par- te e in relazione alla responsabilizzazione degli studenti, l’art. 7 tende a «rafforzare la collaborazione con la famiglia»; mentre dall’altra parte, l’art. 8 dispone che esso è «integrato con esperienze extra-scola- stiche, a partire dalla costituzione di reti anche di durata pluriennale con altri sog- getti istituzionali, con il mondo del volon- tariato e del Terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozio- ne della cittadinanza attiva». Quest’ultimo punto ricalca maggiormente lo spirito in- novativo proposto da questa legge sull’am- pliamento dei percorsi educativi relativi al- la cittadinanza. Sulla base del quadro internazionale ed europeo, come brevemente analizzato nel primo paragrafo, un aspetto sicuramente in-
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