La Scuola e l'Uomo - n. 11-12- Novembre-Dicembre 2020
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2020 28 vere un’educazione alla cittadinanza attiva, in cui «responsabilità» e «rispetto» fanno da corollario alla valorizzazione della conviven- za civile. Peraltro, il quadro istituzionale in cui si inserisce la legge è quello del poten- ziamento dei principi di decentramento isti- tuzionale e quindi dell’autonomia regionale scolastica. In sostanza, da osservatore attento alla Costituzione, i principi alla base delle modi- fiche sostanziali si sono dimostrati oscillanti ma sempre all’interno di un percorso evo- lutivo, la cui l. n. 53/2003 rappresenta una mediazione iniziale. È pur vero che nell’in- sieme, tale legge, ha prodotto una eccessiva frammentazione tutta incentrata al poten- ziamento dei principi di convivenza e comu- nità, tralasciando la centralità educativa del testo costituzionale nella definizione delle singole aree di studio. Tuttavia, si tratta di un complesso pro- cesso che consta di autorevoli contributi, di fondamentali passi in avanti, che saranno serbatoi di idee per progetti futuri. IV. La legge del 2008 e l’introduzione di «Cittadinanza e Costituzione» Le denominazioni che si sono susseguite per identificare la nostra disciplina sono sta- te molteplici, una necessità che ha coinvolto in primo luogo i fautori dei vari progetti, te- nendo conto anche dell’orientamento poli- tico del contesto in cui venivano discussi ed elaborati. La progressiva evoluzione delle tematiche civiche ha condotto, seppure len- tamente e con alcune inflessioni, allo stu- dio del testo fondamentale della Repubblica nell’ordinamento scolastico italiano. Un per- corso sterrato che inizialmente si focalizza- va sull’adempimento civico e morale dell’e- ducazione scolastica, passando per nuove definizioni come quella di «cultura costitu- zionale», fino all’approvazione della legge del 2008. In tale contesto è intervenuto il decre- to-legge Gelmini n. 137 del primo settem- bre 2008, convertito in legge 30 ottobre del 2008, n. 169. Con questo provvedimento è stata introdotta la nuova denominazione «Cittadinanza e Costituzione». In linea gene- rale, come acutamente osservato, «questa va, soprattutto sul modo di intendere il testo costituzionale al fine di creare le basi per la formazione di una cultura della costituzione tra i banchi di scuola. È pur vero che questi sono gli anni del- le tentate riforme istituzionali e lo scontro tra le forze politiche rendeva molto difficile un’ampia convergenza su questioni annose e complesse (Cfr. Bonini, 2007). La Direttiva del 1996, dunque, per il suo ampio respiro ma anche per la centralità data al testo costituzionale nella scuola, avrebbe sicuramente rappresentato il cambio di mar- cia che si attendeva da tempo, soprattutto dopo un periodo incerto in cui la disciplina non trovava una piena collocazione nell’or- dinamento scolastico. Tuttavia, il progetto non entrò mai in vigore, vuoi per la confusio- ne politica che ostacolava le vaste riforme, vuoi per la complessità del procedimento di attuazione, il disegno ministeriale fu accan- tonato come una bella ma sfortunata prova. In ultimo, occorre menzionare la legge n. 53 del 28 marzo 2003, recante delega al Governo per la definizione delle norme ge- nerali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, la quale indenti- fica la parte più importante della riforma Moratti che abolisce la precedente riforma Berlinguer. In questa legge, pratica e conci- sa, la novità risiede soprattutto nel rilievo dato alla valorizzazione dei principi fonda- mentali di una comunità. Nell’ incipit viene subito asserito che lo scopo della normativa è quello «di favorire la crescita e la valo- rizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno e delle scelte edu- cative della famiglia, nel quadro della coo- perazione tra scuola e genitori, in coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche». Inoltre, vengono individuate le finalità di apprendimento all’interno di un insieme di processi educativi differenziati. La relazio- ne con il testo costituzionale però fa solo da sfondo al quadro organico predisposto dal progetto, perdendo quindi quella centrali- tà che aveva conquistato progressivamente nelle precedenti elaborazioni. Il richiamo al- la Carta viene ripreso solo al fine di promuo-
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