La Scuola e l'Uomo - n. 11-12- Novembre-Dicembre 2020
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2020 23 I. Il contesto europeo e il futuro dell’educazione civica Nel mondo contemporaneo l’Unione eu- ropea rappresenta il contesto migliore nel quale osservare il lungo sviluppo dei proces- si sociali e culturali delle nazioni. Un siste- ma di relazioni che scontrandosi crea nuove forme d’avanguardia culturali e politiche. L’importanza della coesione passa proprio attraverso l’elaborazione attiva della cul- tura nazionale, come metodo di costruzio- ne dell’identità individuale. Con il proces- so di integrazione europea si è avviata una nuova dinamica destinata a ridefinire parte delle strutture socio-culturali comunitarie, le quali necessitano di essere comprese e sviluppate. Per un quadro trasversale della ricerca sui processi educativi e sulle dinamiche di for- mazione sociale in Europa, occorre partire dal rapporto Citizenship Education at School in Europe del 2017, condotto da Eurydice, una rete creata dalla Commissione europea nel 1980 con il compito di analizzare e di- vulgare informazioni sulle politiche dei vari sistemi educativi europei. In questo rapporto europeo, ripreso anche sul piano nazionale come si vedrà in seguito, viene definito un nuovo modo di intendere la partecipazione sociale attraverso una vera e propria «educa- zione alla cittadinanza». Non si tratta quindi di modellare un tipo di educazione basata sulla cittadinanza ma bensì una enunciazio- ne positiva del termine che possa includere una partecipazione attiva alla definizione dell’individuo come cittadino di una comuni- tà allargata – che nell’espressione kantiana può essere tradotto come un cittadino del mondo. L’espressione Citizenship Education rappresenta una « subject area that is pro- moted in schools with the aim of fostering the harmonious co-existence and mutually beneficial development of individuals and of the communities they are part of»; da questa prima considerazione, inoltre, deriva la finalità di creare una società sempre più democratica, la quale «supports students in becoming active, informed and responsible citizens, who are willing and able to take responsibility for themselves and for their communities ». Alla luce delle definizioni programmati- che del rapporto, è utile notare che il quadro europeo sullo sviluppo delle dinamiche pro- prie di una cittadinanza attiva, per raggiun- gere tali obiettivi, passa attraverso una serie di competenze base e valori transnazionali (oltre che trasversali, proprio per evidenzia- re la portata estensiva del concetto), come l’interazione efficace e costruttiva con gli altri e lo sviluppo del pensiero critico non- ché, sul piano delle modalità pratiche, in- crementare il senso di responsabilità sociale e democratica dell’individuo. In generale, dunque, obiettivi e metodi del rapporto europeo rientrano nelle singole fattispecie dei curricoli nazionali di ogni pa- ese ma tenendo conto della diversità con cui le culture nazionali determinando l’identità storica del cittadino, per questo « confining it to the traditional teaching of civics would be a gross underestimation of its breadth and importance ». Una molteplicità storica di identità cittadine come quella continen- tale produce una inevitabile proliferazione di significati etici che si traducono nella for- mazione di un principio di cittadinanza con- cettualmente aperto, abbandonando quei percorsi strategici che volevano determinare concetti e pratiche di educazione della cit- tadinanza sostanzialmente chiusi. Il primo aspetto interessante per la nostra analisi riguarda il contenuto dell’organizza- PROFILI STORICI E NORMATIVI DELL’EDUCAZIONE CIVICA IN ITALIA Valerio Valenti, Specializzando Scuola Europea di Parma
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTYxOTA=